Tokyo, 19 ottobre 2025 – Yasuo Harada, a 94 anni e 98 giorni, è stato ufficialmente riconosciuto dal Guinness World Records come il tenore più anziano al mondo. Il prestigioso riconoscimento gli è stato consegnato al termine di una rappresentazione di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, tenutasi alla Hiroshima University, come riportato dal quotidiano Asahi Shimbun.
Una carriera lunga e intensa tra medicina e opera
Harada, medico specializzato in otorinolaringoiatria e professore emerito, è conosciuto in Giappone come “il rettore cantante”. La sua carriera, iniziata nel 1954 proprio con Madama Butterfly, si è protratta per oltre sette decenni, durante i quali ha partecipato a numerosi concerti, incisioni e recital. “Sono felice di poter cantare ancora a 94 anni, ma potrei continuare anche oltre i 100,” ha dichiarato il tenore nel backstage. A testimoniare l’importanza del riconoscimento, Tomomi Sekioka, giudice ufficiale del Guinness World Records, si è detta “profondamente commossa” dalla sua performance.
La vita e le abitudini di un “rettore cantante”
Nato a Kure, vicino Hiroshima, Harada è stato testimone diretto degli orrori della bomba atomica del 1945. La sua passione per la lirica nacque casualmente, quando trovò un disco con un’aria da La Bohème in un mercato improvvisato a Hiroshima. Per mantenere la voce in forma, Harada ha adottato alcune routine insolite, frutto della sua esperienza medica: da mezzo secolo dorme con una benda sulla bocca per favorire la respirazione nasale e mantenere umida la cavità orale, e da oltre 25 anni utilizza una spugna di konjac sotto il labbro superiore per raccogliere la saliva durante il sonno, sfruttando le proprietà anti-invecchiamento della parotina.
Il concerto del 7 settembre, durato oltre tre ore e applaudito da circa 800 spettatori, ha visto Harada interpretare il tenente Pinkerton al fianco del soprano Emi Norimatsu, vincitrice del Madama Butterfly International Competition di Nagasaki. Norimatsu ha commentato: “Mi ha colpito la sua energia. Avrei voluto sostenerlo, ma è stato lui a dare energia a me.”





