Omaggi da istituzioni e familiari, riflettori sull’impatto internazionale e sull’eredità artistica dello scultore, le cui opere segnano musei e città in tutto il mondo.
Milano, 26 giugno 2025 – Nel primo pomeriggio di oggi si sono svolti presso la chiesa di San Fedele a Milano i funerali di Arnaldo Pomodoro, celebre scultore e orafo italiano, scomparso domenica 22 giugno nella sua abitazione milanese, pochi giorni prima di compiere 99 anni. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità e familiari, tra cui l’assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi, e Livia Pomodoro, ex Presidente del Tribunale di Milano e cugina dell’artista.
L’arrivo del feretro e la partecipazione delle autorità
Il feretro di Pomodoro è giunto nella chiesa di San Fedele, situata nel cuore di Milano a pochi passi dal Duomo, luogo scelto per onorare la memoria di uno dei massimi esponenti della scultura contemporanea italiana. Durante la cerimonia, l’assessore Sacchi ha espresso il proprio omaggio, sottolineando il valore culturale e artistico di Pomodoro, la cui opera ha contribuito a definire l’identità artistica non solo di Milano, ma del panorama internazionale. La presenza di Livia Pomodoro, in qualità di parente stretto, ha conferito un ulteriore significato emotivo all’evento, testimoniando il legame profondo tra famiglia e arte.
Il lascito artistico e la rilevanza internazionale di Arnaldo Pomodoro
Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro si era trasferito a Milano nel 1954, città dove ha vissuto e lavorato per oltre settant’anni. La sua arte si distingue per le iconiche forme geometriche, tra cui sfere, dischi, piramidi e coni in bronzo, spesso squarciati e scavati nel loro interno, simbolo di una continua ricerca formale e concettuale. La sua prima celebre sfera fu realizzata nel 1966 in occasione dell’Expo di Montreal ed è oggi collocata davanti alla Farnesina a Roma.
Le sue opere adornano spazi pubblici in tutto il mondo, da Dublino (Trinity College) a New York (ONU), dai Musei Vaticani a piazze di Milano, Copenaghen, Los Angeles e Darmstadt. Oltre alla scultura, Pomodoro si è dedicato anche alla scenografia teatrale e all’insegnamento nelle università americane, tra cui la Stanford University. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Premio di Scultura alla Biennale di São Paulo (1963) e alla Biennale di Venezia (1964), nonché il Praemium Imperiale per la Scultura nel 1990, conferito dalla Japan Art Association.
La Fondazione Arnaldo Pomodoro, nata su sua volontà, rappresenta una testimonianza viva e dinamica del suo operato, impegnandosi nella conservazione e promozione della sua eredità artistica attraverso mostre, eventi e attività culturali rivolte alle nuove generazioni. L’assessore Sacchi ha ribadito l’importanza di mantenere vivo il dialogo culturale promosso dal Maestro, affinché il suo contributo continui a ispirare il mondo dell’arte contemporanea.





