Il rapporto Istat evidenzia l’urgenza di sostenere le famiglie e rafforzare i centri sul territorio per prevenire bullismo e cyberbullismo tra gli adolescenti.
Roma, 26 giugno 2025 – A margine della presentazione del rapporto Istat su bullismo e cyberbullismo a Palazzo Chigi, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella, ha sottolineato l’importanza di un sostegno concreto alle famiglie, in particolare attraverso la ricostruzione di un welfare di prossimità. Il rapporto, frutto di un’analisi approfondita, evidenzia come nel 2023 il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni abbia dichiarato di essere stato vittima di almeno un comportamento offensivo, violento o non rispettoso, sia online che offline, mentre il 21% ha subito episodi di bullismo in modo continuativo.
Welfare di prossimità e centri per la famiglia: un investimento strategico
Eugenia Maria Roccella ha evidenziato una significativa differenza territoriale nei dati sul bullismo: «C’è una differenza di quattro punti e mezzo tra Nord e Mezzogiorno, dove quest’ultimo registra il dato più basso. Questo si spiega probabilmente con la presenza al Sud di reti parentali forti, che rappresentano vere e proprie comunità educative». Per la ministra, tuttavia, il vero problema è che «la famiglia è sempre più sola nella sua attività principale: l’educazione». Di qui la necessità di sostenerla attraverso un sistema di welfare vicino ai cittadini, come quello che si sta realizzando con i centri per la famiglia, per i quali nel 2025 sono stati stanziati 50 milioni di euro. «Vogliamo che questi centri diventino un punto di riferimento simile a un CAF per la famiglia, offrendo servizi e informazioni sul territorio», ha spiegato.
Questi centri rappresentano una risposta concreta alle sfide educative e sociali, fungendo da supporto alle famiglie nella gestione delle difficoltà quotidiane, inclusi i problemi legati al bullismo e al cyberbullismo.
Cyberbullismo e responsabilità familiare
Sul tema del cyberbullismo, la ministra ha ribadito che «è fondamentale il controllo da parte dei genitori, tramite strumenti di parental control, per sapere cosa i ragazzi possono fare o non fare sul web». Ha inoltre sottolineato che «questa responsabilità non deve essere sottratta alla famiglia, ma valorizzata attraverso un’alleanza concreta scuola-famiglia», necessaria per affrontare efficacemente il fenomeno e prevenire abusi e violenze online.
Alla presentazione del rapporto erano presenti anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, e la direttrice del Dipartimento per le Statistiche sociali e demografiche, Cristina Freguja, che hanno illustrato i dati raccolti e le criticità emerse.
Il rapporto Istat conferma che il tema del bullismo e del cyberbullismo resta una delle sfide sociali più urgenti per il sistema educativo e per le politiche sociali, richiedendo un impegno coordinato tra istituzioni, famiglie e scuole per garantire un ambiente sicuro e inclusivo per tutti i giovani.
Fonte: Marco Vesperini - Bullismo, Roccella: "Ricostruire welfare di prossimità come con centri per la famiglia"





