Precari della ricerca e opposizioni chiedono più fondi, stabilizzazione e contratti stabili: protesta contro tagli, stipendi bassi e fuga dei talenti dal settore scientifico italiano.
Roma, 26 giugno 2025 – Protesta davanti al Ministero dell’Università e della Ricerca da parte dei precari del CNR e di altri enti pubblici di ricerca. La manifestazione ha visto la partecipazione di rappresentanti politici dell’opposizione che hanno denunciato la situazione di precarietà lavorativa e la mancanza di investimenti strutturali nel settore scientifico italiano.
Stabilizzazioni e risorse insufficienti: le richieste dei precari
“Siamo qui per chiedere la stabilizzazione dei 6.000 ricercatori precari degli enti pubblici di ricerca, con il CNR in prima linea – ha dichiarato Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra –. Questi lavoratori percepiscono stipendi bassissimi e i loro contratti scadono con la fine del PNRR. Il governo li sta prendendo in giro”. Piccolotti, laureata in comunicazione e attiva nel gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, ha sottolineato come il ministro Bernini abbia annunciato finanziamenti irrisori, appena 8 milioni di euro, una cifra considerata “del tutto insufficiente”.
La deputata ha inoltre criticato la decisione del governo Meloni di destinare il 5% del PIL alla spesa militare, definendola “una scelta suicida” che favorisce l’esodo delle menti migliori italiane a discapito degli investimenti in ricerca e innovazione.
L’opposizione si fa sentire: concorsi, contratti stabili e investimenti veri
Anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Antonio Caso, ha espresso la sua preoccupazione per la condizione del mondo della ricerca: “La ministra Bernini sta giocando con le partite di giro contabili, sottraendo risorse agli enti per riproporle in modo poco trasparente. È un disegno chiaro volto a precarizzare, indebolire e disinvestire nel settore”. Caso, informatico e insegnante, ha ribadito la richiesta di “concorsi regolari, contratti stabili e investimenti veri, non slogan”.
Presenti anche rappresentanti del Partito Democratico, come Alessandro D’Attore, che ha evidenziato come il governo abbia aumentato la spesa militare ignorando le istanze di chi fa ricerca. “I 10 milioni ottenuti dall’opposizione nella scorsa legge di bilancio sono ancora fermi – ha ricordato D’Attore –. Servono risorse strutturali per sostenere un’università e una ricerca pubblica, stabile e nazionale”.
In piazza, dunque, si è consolidata una coalizione alternativa che punta a un modello di ricerca sostenibile e duraturo e che promette di continuare la mobilitazione per il futuro della scienza italiana.
Fonte: Stefano Chianese - Ricerca, opposizioni in piazza con i precari del CNR: "Governo miope servono stabilizzazioni"





