I ricercatori CNR denunciano carenza di concorsi pubblici e fondi insufficienti, chiedendo al Governo politiche stabili per fermare la fuga di talenti e rilanciare la ricerca.
Roma, 26 giugno 2025 – Un gruppo di ricercatori precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) si è radunato questa mattina in piazza davanti al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per manifestare contro il precariato negli enti pubblici di ricerca e chiedere al Governo risposte concrete.
La protesta dei ricercatori: “Basta precariato negli enti pubblici”
“Siamo qui davanti al Ministero per dire basta al precariato negli enti pubblici”, hanno affermato i ricercatori dell’Istituto Nanoscienze di Genova, protagonisti della manifestazione nazionale del personale precario del CNR. Da anni, spiegano, si trovano costretti a navigare tra contratti a tempo determinato, senza alcuna prospettiva di stabilizzazione. Il CNR, che conta circa 12.000 dipendenti, avrebbe infatti tra 3.000 e 4.000 precari, ma i concorsi pubblici scarseggiano. Una situazione che non penalizza solo i lavoratori, ma l’intera società, sottolineano.
I manifestanti hanno inoltre ribadito che “non è vero che si lavora meglio sotto ricatto” e che la mancanza di certezze spinge molti ricercatori a cercare opportunità all’estero, in paesi che continuano a investire nella ricerca.
Critiche al Governo e confronto con l’estero
Duro il commento di Rosa Ruscitti della FLC CGIL: “Il governo ha preso in giro i precari annunciando 160 milioni di euro che in realtà sono stati solo riallocati da capitoli già esistenti e non sono utilizzabili per il personale”. Alessandro D’Elia, ricercatore precario dell’INFN, ha evidenziato la mancanza di una programmazione stabile e di concorsi regolari, sottolineando che “in Francia si sa ogni anno quante posizioni saranno bandite. Qui, invece, si taglia sulla ricerca e si aumenta la spesa militare. È inaccettabile”.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca, con sede a Roma in Viale delle Mura Portuensi, è il dicastero responsabile della gestione dell’università e della ricerca scientifica italiana. Il Ministero, guidato dall’attuale ministro Anna Maria Bernini, sovrintende al CNR e altri enti di ricerca, e ha il compito di promuovere e coordinare le attività scientifiche del paese.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, fondato nel 1923, è il principale ente pubblico di ricerca in Italia, con una rete di 88 istituti e circa 8.500 dipendenti a tempo indeterminato, affiancati da migliaia di precari. Negli ultimi anni, il CNR ha ricevuto critiche per la gestione delle risorse e la carenza di concorsi, nonostante il suo ruolo centrale nel progresso scientifico e tecnologico nazionale.
La protesta di oggi mette in luce le difficoltà vissute da migliaia di ricercatori che chiedono un impegno reale da parte delle istituzioni per superare il precariato e valorizzare il capitale umano della ricerca italiana.
Fonte: Stefano Chianese - Ricerca, ricercatori CNR in piazza: "Basta precariato, Governo non ci prenda in giro"





