Maxi blitz della Polizia nella Locride: smantellate tre organizzazioni legate ai narcos sudamericani, sequestri di droga e indagini su traffici e coltivazioni locali.
Reggio Calabria, 10 luglio 2025 – Un’importante operazione antidroga è stata condotta nelle prime ore di oggi dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della città. L’azione ha portato all’arresto di 21 persone, accusate di traffico internazionale di cocaina e di attività legate alla coltivazione di canapa indiana.
Traffico internazionale di cocaina e arresti
L’operazione, denominata “Pratì”, ha visto l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Reggio Calabria, su richiesta del procuratore della Repubblica, Giuseppe Lombardo. Dei 21 destinatari dei provvedimenti, 14 sono stati tradotti in carcere mentre per gli altri sette sono stati disposti gli arresti domiciliari. Tra questi, 17 persone sono state arrestate dalla Polizia di Stato, mentre altri quattro indagati risultano ancora irreperibili e sono ricercati anche a livello internazionale tramite il progetto Ican e il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
Le accuse riguardano la partecipazione a tre diverse associazioni per delinquere finalizzate, due al traffico di cocaina importata dalla Colombia e dall’Ecuador, e una terza alla coltivazione e commercializzazione di marijuana. La droga veniva occultata all’interno di container trasportati da navi commerciali dirette verso i porti italiani, con modalità studiate per eludere i controlli.
Organizzazione e modalità operative
Le indagini hanno permesso di ricostruire l’attività di tre gruppi criminali operanti principalmente nei territori di Platì, Siderno e nelle aree limitrofe della Locride. Due di questi erano dediti al traffico internazionale di cocaina, con legami diretti con i narcos colombiani, tra cui esponenti del noto “Clan del Golfo”. Un terzo gruppo invece si occupava della coltivazione di piante di canapa indiana e della successiva lavorazione e commercializzazione della marijuana.
L’operazione è nata da precedenti indagini che avevano già portato a misure cautelari nei confronti di esponenti della cosca Scali-Abbate di Mammola, ritenuti broker e intermediari nelle trattative con i cartelli sudamericani. Tra i metodi utilizzati per il trasporto della droga sono stati documentati tentativi di importazione di carichi fino a 300 kg di cocaina, dal valore stimato superiore ai trenta milioni di euro sul mercato. In un caso è stata intercettata una spedizione camuffata, con un pacco contenente un chilogrammo di cocaina purissima nascosto in chicchi di caffè, sequestrato presso l’aeroporto di Ciampino.
Il gruppo dedicato alla coltivazione di marijuana ha dimostrato particolare competenza nella scelta dei terreni, nella selezione delle sementi e nelle tecniche di irrigazione e illuminazione, indicando una organizzazione strutturata e professionale.
Le indagini sono ancora in fase preliminare; pertanto, gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a sentenza definitiva.





