Flash mob e indagine termografica evidenziano differenze tra i quartieri di Napoli e la necessità di interventi mirati contro le disuguaglianze climatiche urbane.
Napoli, 8 luglio 2025 – Si è svolta ieri a Napoli, in piazza Montesanto, la seconda tappa della campagna nazionale di Legambiente intitolata “Città più fresche, città più giuste”, un’iniziativa che punta a sensibilizzare sul tema delle ondate di calore estreme e sulle disuguaglianze ambientali nelle aree urbane italiane.
Flash mob e termometro gigante per denunciare l’emergenza caldo
Al grido di “Siamo al limite. Ebollizione globale”, un gruppo di attivisti e attiviste ha animato la piazza con un flash mob, accompagnato dall’installazione di un termometro gigante, simbolo della crescente emergenza climatica che colpisce le città. L’evento ha voluto mettere in evidenza come le ondate di calore, sempre più frequenti e intense, abbiano un impatto differenziato a seconda delle condizioni socio-economiche e infrastrutturali dei quartieri cittadini.
Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha sottolineato che “le ondate di calore colpiscono tutti i quartieri, nessuno escluso, ma ciò che fa la differenza sono le condizioni per affrontarle. Nelle zone più periferiche servono più infrastrutture verdi, spazi ombreggiati e trasporti pubblici efficienti”, indicando così le sei proposte concrete avanzate dall’associazione per contrastare l’inarrestabile aumento delle temperature.
Analisi termografiche nei quartieri Vomero e Secondigliano
Durante l’evento, Legambiente ha presentato i risultati di un’indagine realizzata tra il 1° e il 2 luglio, che ha coinvolto 34 termografie effettuate nelle ore più calde del giorno nei quartieri Vomero e Secondigliano, due aree di Napoli con caratteristiche socio-economiche molto diverse.
Nel Vomero, quartiere collinare residenziale caratterizzato da un reddito medio superiore a 41.000 euro annui, la temperatura media dell’aria rilevata in 9 punti monitorati è stata di 36,6°C, con un picco al suolo di 76,2°C vicino a una fontanella di Piazza Medaglie d’Oro. Il Parco Mascagna si è distinto come un’oasi urbana più fresca, con temperature al suolo e dell’aria rispettivamente di 27°C e 32,4°C, grazie a una progettazione verde efficace. Zone quali via Luca Giordano e Villa Floridiana risultano ben ombreggiate e vivibili, mentre l’ingresso del Pronto Soccorso Santobono è stato evidenziato come una delle aree più critiche, con asfalto che supera i 60°C e aria a 42,9°C.
Nel quartiere Secondigliano, una zona periferica a nord di Napoli con uno dei redditi medi più bassi della città (circa 17.000 euro annui), la temperatura media dell’aria è risultata più alta, attestandosi a 39,7°C nei 6 punti monitorati. Il picco massimo al suolo è stato registrato nel Parco San Gaetano Errico, con 81,2°C nell’area giochi esposta al sole. Nonostante un recente rinnovo, la scarsa ombreggiatura e irrigazione del parco ne compromettono la fruibilità durante le ore più calde.
Questi dati confermano l’urgenza di interventi mirati a ridurre le disuguaglianze climatiche nelle città, con particolare attenzione alle periferie, spesso più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale e meno attrezzate per fronteggiarli.
La campagna di Legambiente si inserisce in un contesto nazionale e internazionale di crescente allarme climatico, come evidenziato anche dagli ultimi rapporti di Goletta Verde e dagli eventi climatici estremi che stanno caratterizzando l’estate 2025, con temperature mediterranee e adriatiche da bollino rosso.
Fonte: Raffaele Accetta - "Che caldo che fa! Città più fresche e giuste", a Napoli la seconda tappa di Legambiente





