Il ministro interviene a Genova sull’indipendenza della magistratura e la separazione delle carriere, sostenendo la necessità di cambiare il CSM e introdurre l’Alta Corte.
Genova, 18 luglio 2025 – In occasione della quarta edizione dell’evento “Parlate di mafia”, organizzato dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia in collaborazione con l’Ufficio studi di FdI, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha affrontato il tema della riforma della giustizia, sottolineando la determinazione del governo nel portare avanti un intervento che definisce “vera riforma” e che suscita paura nelle opposizioni e in parte dell’opinione pubblica.
Nordio: “Una riforma che fa paura, ma la faremo comunque”
Durante il suo intervento, Nordio ha spiegato come questa riforma rappresenti una sfida storica, visto che in passato tentativi analoghi sono stati bloccati dalla magistratura e dalla politica, spesso intimorita dalle reazioni. “Sarà una vera riforma, fa paura ma state certi che la faremo”, ha affermato il ministro. Ha poi aggiunto: “All’inizio nessuno credeva in questa riforma perché tutte le volte che si era cercato di farla c’era stato un niet della magistratura. E la politica ha sempre ceduto perché aveva paura: noi non abbiamo paura”. Nordio ha anche previsto “aggressioni di vario tipo”, alcune in ambito parlamentare e altre, meno legittime a suo avviso, veicolate da una stampa che “altera alcune ricostruzioni”. Con tono scherzoso ha commentato che ogni aggressione rappresenta “un pizzico di adrenalina in più” per il suo lavoro.
La riforma: separazione delle carriere e autonomia della magistratura
Il ministro ha poi evidenziato le parti della riforma che destano maggiore preoccupazione: “Quello che fa paura non è tanto la separazione delle carriere che in effetti in gran parte esiste. È la seconda e la terza parte della riforma, cioè la composizione, la costruzione del Consiglio Superiore della Magistratura attraverso il sorteggio e soprattutto l’istituzione dell’alta Corte di Giustizia assolutamente indipendente e svincolata dalla giustizia domestica del Consiglio Superiore della Magistratura attuale.” Secondo Nordio, tale organismo garantirà una maggiore indipendenza ai magistrati, mantenendo al contempo il distacco dal potere politico, che “non può farci nulla”. Il ministro ha inoltre criticato l’attuale atteggiamento di alcuni magistrati, “convinti di godere di una impunità tale da poter dire quello che vogliono”, sottolineando la necessità di una riforma che introduca sanzioni per “esondazioni improprie”.
Carlo Nordio, in carica come Ministro della Giustizia dal 22 ottobre 2022 nel governo guidato da Giorgia Meloni, è un ex magistrato con un lungo curriculum nel settore giudiziario e politico. Nato a Treviso nel 1947, laureato in giurisprudenza all’Università di Padova, ha condotto importanti inchieste come quella sulle Brigate Rosse venete e sul Mose di Venezia. È eletto deputato nella legislatura XIX per Fratelli d’Italia e da sempre si è distinto per le sue posizioni liberali e per un approccio critico verso alcuni aspetti dell’attuale sistema giudiziario italiano.
L’evento “Parlate di mafia” si inserisce in un contesto più ampio di sensibilizzazione e lotta contro le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, tema di grande attualità anche in città come Genova, dove la criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia per la democrazia e la legalità. Il richiamo di Nordio a una riforma coraggiosa e senza paura si pone dunque anche come elemento di contrasto a queste forme di illegalità radicate nel tessuto sociale e politico.
Fonte: Marco Vesperini - Giustizia, Nordio: "Aggressioni per riforma? Un pizzico di adrenalina in più"





