Milano, 29 luglio 2025 – Un forte segnale di allarme per la ricerca oncologica lombarda arriva oggi da Nerviano, dove si è svolto un presidio sotto il Pirellone per protestare contro il licenziamento di 100 ricercatori nei reparti di chimica e biologia di Nerviano Medical Sciences (NMS). L’azienda, eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale nel settore della ricerca oncologica, è di proprietà del fondo cinese PAG, che ha annunciato la cessazione di tutte le attività di ricerca.
La vertenza Nerviano Medical Sciences: un presidio per salvare la ricerca oncologica
La Filctem CGIL Ticino Olona, rappresentata da Dina Pasto, ha dichiarato che alle 15 si terrà un’audizione in quarta commissione regionale per richiedere un intervento concreto da parte della Regione Lombardia. La situazione è drammatica: il sito di Nerviano, che occupa circa 350 dipendenti, rischia di perdere un patrimonio scientifico e professionale costruito in anni di lavoro. Dal 2011 al 2024 la Regione Lombardia ha investito circa 175 milioni di euro nel polo oncologico tramite la Fondazione per la Ricerca Biomedica, a testimonianza dell’importanza strategica di NMS.
Ivan Stabile, tossicologo e portavoce dei lavoratori, ha sottolineato come lo smantellamento della ricerca comporterebbe la perdita di un presidio fondamentale per la sanità italiana. “I farmaci oncologici dovranno essere acquistati all’estero, con un inevitabile aumento dei costi” ha evidenziato, richiedendo un intervento urgente per salvaguardare competenze, ricerca pubblica e il diritto alla cura.
Il contesto lombardo: una regione in difficoltà economica e occupazionale
La crisi di Nerviano si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà per il tessuto produttivo lombardo. Secondo i dati della CGIL regionale, in Lombardia si registrano oltre 222 milioni di ore di cassa integrazione, con più di 130 mila lavoratori equivalenti a zero ore, pari al 4,14% della popolazione attiva. Diverse aziende dei settori tessile, metalmeccanico e chimico sono in crisi, con centinaia di lavoratori in mobilità o contratti di solidarietà.
In particolare, lo scenario industriale nelle province di Bergamo, Brescia, Como e Cremona evidenzia situazioni di forte disagio, con chiusure, riduzioni di personale e richieste di ammortizzatori sociali. Questo contesto rende ancor più preoccupante la decisione di PAG di dismettere le attività di ricerca a Nerviano, privando la Lombardia e l’Italia di un polo di innovazione cruciale per la lotta contro il cancro.
Le organizzazioni sindacali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL hanno dichiarato lo stato di agitazione e si preparano a mobilitazioni per difendere i posti di lavoro e il futuro della ricerca scientifica nel paese, chiedendo un confronto urgente con le istituzioni regionali e nazionali.
Fonte: Sebastiana Risso - Ricerca oncologica a rischio: licenziati 100 ricercatori a Nerviano, chiesto l'intervento Regione





