Nuova escalation nello scontro tra Elon Musk e le istituzioni europee. Il proprietario di X torna a rivolgere accuse pesantissime all’Unione Europea, definendola “il Quarto Reich”. Il commento è arrivato come risposta, “praticamente”, a un post che riportava proprio quell’espressione insieme a un’immagine in cui una svastica compariva sotto la bandiera dell’Ue.
Non pago, Musk ha continuato a criticare le istituzioni europee con un secondo post, nel quale ha affermato: “L’Unione Europea non è una democrazia – governo del popolo – ma piuttosto una burocrazia – governo di burocrati non eletti”.
Le dichiarazioni hanno immediatamente sollevato polemiche e riacceso un confronto già teso, soprattutto dopo le recenti sanzioni dell’Ue contro la piattaforma di Musk. L’imprenditore, da mesi impegnato in una campagna contro quella che definisce la “censura europea”, ha intensificato i toni al limite dell’insulto istituzionale, mentre l’Unione continua a contestare al social network violazioni sistematiche delle norme digitali.
Voilà qui devrait tous nous alerter.
Tranquillement devant des millions de personnes, Elon Musk banalise le nazisme. pic.twitter.com/Yr0yTN1c6l
— Ilan Gabet (@Ilangabet) December 7, 2025
Lo scontro Musk-Ue
L’attacco di Mus arriva pochi giorni dopo che X ha deciso di chiudere l’account pubblicitario della Commissione europea accusandola di aver abusato della piattaforma. In risposta, un portavoce dell’esecutivo Ue ha dichiarato: “La Commissione europea utilizza sempre tutte le piattaforme di social media in buona fede”, ricordando che le istituzioni europee si limitano “a impiegare gli strumenti messi a disposizione” per gli account aziendali, come il tool “Post Composer” di X.
La Commissione sottolinea inoltre che nell’ottobre 2023 aveva sospeso ogni forma di pubblicità o servizio a pagamento su X, e che quello stop “è ancora valido”. Una presa di posizione volta a contrastare le accuse del social network secondo cui Bruxelles avrebbe sfruttato un “exploit” per aumentare artificialmente la visibilità dei propri contenuti.
La decisione di chiudere l’account arriva dopo la multa da 120 milioni di euro inflitta dall’Ue a X per violazione delle normative digitali. Il responsabile della strategia della piattaforma, Nikita Bier, ha sostenuto pubblicamente: “Avete effettuato l’accesso al vostro account pubblicitario inattivo per sfruttare un exploit nel nostro Ad Composer, per pubblicare un link che inganna gli utenti facendogli credere che si tratti di un video e per aumentarne artificialmente la portata”.
Bier ha poi aggiunto: “Come forse saprete, X ritiene che tutti debbano avere pari voce sulla nostra piattaforma. Tuttavia, sembra che voi riteniate che le regole non debbano applicarsi al vostro account. Il vostro account pubblicitario è stato chiuso”.
Una frattura sempre più profonda
L’episodio segna un ulteriore deterioramento nei rapporti tra Musk e Bruxelles. Mentre l’Ue ribadisce la necessità di regole comuni per limitare disinformazione e abusi online, il proprietario di X accusa le istituzioni europee di voler imbavagliare la libertà di espressione.
Con toni ormai apertamente incendiari e accuse senza precedenti, la tensione appare destinata a crescere, soprattutto in vista delle prossime verifiche sul rispetto del Digital Services Act da parte della piattaforma.






