Milano, 30 luglio 2025 – Centinaia di persone si sono radunate questa sera in piazza Duomo per una manifestazione a sostegno della popolazione di Gaza, duramente colpita dalla crisi umanitaria in corso. L’appuntamento, fissato alle 19, ha visto la partecipazione di numerosi manifestanti che hanno chiesto con forza l’aumento degli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, dove si sta combattendo contro una grave carestia.
La protesta in piazza Duomo: un appello per Gaza
I manifestanti hanno denunciato la riduzione drastica degli aiuti alimentari che raggiungono Gaza: “Prima del 7 ottobre 2023 nella Striscia entravano circa 500 camion di aiuti umanitari, mentre in questi giorni ne sono arrivati solo 10, a fronte di una popolazione di due milioni di persone”. L’allarme lanciato è chiaro: senza un adeguato supporto alimentare, i bambini di Gaza sono condannati a morire di fame. La manifestazione si è svolta in un clima di grande partecipazione civile, con slogan e cartelli che chiedevano un intervento immediato per alleviare la sofferenza della popolazione locale.
Gaza oggi: la situazione umanitaria e demografica
Situata nella Striscia di Gaza, la città omonima conta circa 590.000 abitanti, con una densità abitativa elevatissima e una popolazione molto giovane, di cui circa il 75% ha meno di 25 anni. Governata da un consiglio comunale guidato dal sindaco Rafiq Tawfiq al-Makki, Gaza affronta da anni un contesto di forte difficoltà economica e sociale aggravato dal blocco imposto da Israele e dall’Egitto.
La città, che si estende su circa 45 km², si trova in una realtà di isolamento e scarsità di risorse essenziali come l’acqua potabile, unica fonte quella delle falde sotterranee fortemente a rischio di contaminazione. L’economia di Gaza si basa principalmente sull’agricoltura, ma il conflitto e il blocco hanno messo sotto estrema pressione questo settore, limitando l’accesso ai beni di prima necessità e ai servizi di base.
In questo contesto, l’appello dei manifestanti milanesi risuona come un invito urgente alla comunità internazionale a intensificare gli sforzi per garantire aiuti umanitari sufficienti e tempestivi a una popolazione stretta in una morsa di sofferenza e privazioni.
Le testimonianze raccolte durante la protesta sottolineano come la riduzione degli aiuti stia aggravando una crisi già devastante, mettendo a rischio la vita soprattutto dei più vulnerabili, i bambini, che rappresentano una quota significativa della popolazione gazana.





