Contagi confermati, ricoveri e timori nella zona: autorità sanitarie indagano sull’origine della legionella e rafforzano controlli per la tutela degli abitanti a Milano.
Milano, 3 luglio 2025 – Una situazione di forte disagio e preoccupazione si è creata in un edificio popolare di via Rizzoli a Milano, dove è stato confermato un focolaio di contagio da legionella. L’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) ha rilevato che nell’ultima settimana sei persone sono state contagiate dal batterio, responsabile di una malattia potenzialmente grave, con un decesso e diversi ricoveri ospedalieri.
La testimonianza degli inquilini e le misure in corso
“Là dentro è l’inferno”, ha raccontato una residente dello stabile, che ha preferito restare anonima. La donna ha descritto un clima di ansia e insicurezza fra gli abitanti, aggravato dalle restrizioni sull’uso dell’acqua calda: “Da più di un mese sono in corso lavori sull’impianto idrico, e da almeno una settimana ci è stato detto di non usare l’acqua calda perché potrebbe essere contaminata”. L’Ats ha confermato che il contagio si trasmette attraverso l’inalazione di microgocce d’acqua infetta e non per contatto diretto da persona a persona. Tra i contagiati vi sono quattro persone ricoverate, tutte con età compresa tra i 70 e i 90 anni, e un uomo di 90 anni che è deceduto.
Le autorità sanitarie, insieme a MM e al Comune di Milano, hanno avviato una serie di indagini per individuare la fonte del batterio e completare la bonifica dell’impianto. “Ci hanno detto di usare l’acqua calda da domani sera, ma solo dopo averla fatta scorrere per 5-10 minuti. I lavori, che dovevano terminare il 2 luglio, sono stati prorogati al 4 luglio sera”, ha aggiunto la testimone durante il corteo per il diritto alla casa che si è svolto oggi da Piazzale Lodi a Piazzale Gabrio Rosa.
Legionella: caratteristiche e diffusione del batterio
La Legionella è un batterio gram-negativo che si sviluppa prevalentemente in ambienti acquatici artificiali e naturali, soprattutto in acqua calda stagnante tra i 20 e i 50 gradi Celsius. La sua presenza negli impianti idrici di edifici abitativi è un rischio noto, poiché il batterio si moltiplica all’interno di biofilm e protozoi, resistendo anche a condizioni avverse come variazioni di pH e trattamenti chimici.
L’infezione si manifesta principalmente con due forme cliniche: la malattia dei legionari, una polmonite infettiva con incubazione da 2 a 10 giorni, e la febbre di Pontiac, una forma più lieve simile all’influenza. La trasmissione avviene esclusivamente per inalazione di aerosol contaminati, come quelli prodotti da docce, impianti di condizionamento o fontane, e non da contatto diretto tra persone.
In Italia, la legionellosi colpisce soprattutto persone anziane o con condizioni di salute compromesse, e la mortalità può raggiungere il 5-15% dei casi. Le autorità sanitarie raccomandano controlli periodici degli impianti idrici, pulizia accurata e disinfezione per prevenire la proliferazione del batterio.
A Milano, città con oltre 1,3 milioni di abitanti e un clima temperato caldo e umido, la gestione della qualità dell’acqua negli edifici è fondamentale per evitare ulteriori focolai e garantire la sicurezza della popolazione residente.





