Iran, ambasciatore Massolo: “Chiudere lo stretto di Hormuz sarebbe reazione autolesionistica”
Ex presidente ISPI: “Non credo colpirà nell’immediato interessi direttamente relativi agli Stati Uniti”
Politica (Milano). “Abbiamo avuto un’azione americana volutamente e dichiaratamente chirurgica, limitata a siti nucleari di arricchimento dell’uranio precisi. Non salterei a conclusioni premature, vediamo come gli eventi si svilupperanno. Intanto, sarà da guardare il danno effettivo che le azioni americane hanno comportato: se questo indurrà l’Iran ad una reazione altrettanto chirurgica e quindi non tale da allargare il conflitto, cosa che potrebbe succedere ma che al momento non è ancora successo e non mi sembra che nell’immediato succeda. La minaccia dell’Iran di chiudere lo stretto di Hormuz non mi sembra proprio una reazione chirurgica, direi che sarebbe una reazione che provoca un’escalation, intanto sarebbe comunque una reazione autolesionistica. D’altra parte, l’America è comunque un paese diviso, io credo che il dibattito sia finora un dibattito politico e non crisi istituzionale di sistema”. Così Giampiero Massolo, ambasciatore e già presidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI), a margine dell’Annuale dei Soci AmCham Italy, a Palazzo Mezzanotte. “Siamo in una fase in cui prevale la logica di potenza che riguarda i rapporti fra le grandi potenze, come gli Stati Uniti e la Cina, e quelli che vorrebbero essere grandi potenze ma lo sono un po’ meno come la Russia. Sicuramente Trump e Putin hanno interesse, al di là dell’Ucraina, a sviluppare un rapporto conveniente da molti punti di vista. Speriamo che non ci rimetta l’Europa, perché qualora si vedesse l’Ucraina sacrificata sull’altare di un accordo fra Stati Uniti e Russia sarebbe complessivamente più insicura”, ha aggiunto l’ambasciatore.
(Nicoletta Totaro/alanews)
Fonte: Nicoletta Totaro - Iran, ambasciatore Massolo: "Chiudere lo stretto di Hormuz sarebbe reazione autolesionistica"





