Giorgio Gori sottolinea l’unità del gruppo socialista nel respingere la sfiducia a von der Leyen e l’importanza del fondo sociale europeo nel prossimo bilancio UE.
Milano, 10 luglio 2025 – In occasione dell’evento “Dare valore al lavoro” tenutosi a Milano, l’europarlamentare del Partito Democratico Giorgio Gori ha commentato il recente voto sulla mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, respinta dall’assemblea parlamentare.
Voto compatto del gruppo socialista sulla mozione di sfiducia
Secondo Gori, il gruppo socialista ha mantenuto un atteggiamento coeso nel respingere la mozione di sfiducia proposta dall’ultradestra. Pur non avendo potuto partecipare al voto per un impegno personale, l’europarlamentare ha sottolineato il suo impegno fino a tarda sera per assicurarsi che il gruppo socialista non si schierasse contro la presidente von der Leyen. “Ho seguito tutte le fasi di incontro e trattativa – ha dichiarato Gori – e ritengo che il buon risultato ottenuto dal gruppo socialista sia frutto della volontà di chiarire le posizioni con le altre componenti della maggioranza europea e con la presidente stessa”.
Un punto cruciale del dialogo è stato l’impegno della presidente von der Leyen a inserire il fondo sociale europeo nel prossimo bilancio settennale dell’Unione. Questo rappresenta, secondo Gori, una garanzia importante per il rafforzamento delle politiche sociali comunitarie.
Divergenze con il Movimento 5 Stelle
Riguardo al comportamento del Movimento 5 Stelle, Gori ha osservato come il partito risulti spesso all’opposizione della maggioranza che sostiene la Commissione europea. “Il M5S, che ho vicino a Strasburgo, vota la stessa cosa del nostro gruppo solo in minoranza delle occasioni – ha spiegato – e rimane coerente nel mantenere una linea di opposizione”.
Il ruolo di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea
Dal suo insediamento il 1º dicembre 2019, Ursula von der Leyen ha guidato la Commissione europea concentrandosi su temi come la transizione energetica, la tutela ambientale e la sovranità tecnologica dell’Europa. Riconfermata alla presidenza nel luglio 2024, ha promosso iniziative strategiche quali il Green New Deal europeo e ha coordinato la risposta della Commissione alla pandemia di COVID-19, adottando misure per contenere la diffusione del virus e sostenere gli Stati membri più colpiti.
Von der Leyen è stata eletta con un voto di stretta maggioranza e ha mantenuto un ruolo di primo piano nella politica europea, tanto da essere inserita tra le 100 persone più influenti secondo la rivista Time e riconosciuta come donna più potente del mondo da Forbes negli ultimi anni.
Giorgio Gori: dal sindaco di Bergamo all’europarlamentare
Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo dal 2014 al 2024, è entrato nel Parlamento europeo nel luglio 2024 come rappresentante del Partito Democratico nella circoscrizione Italia nord-occidentale. Laureato in architettura al Politecnico di Milano, Gori ha alle spalle una lunga carriera nel giornalismo e nella produzione televisiva prima di dedicarsi alla politica. Nel Parlamento europeo, si è distinto per il suo impegno nel gruppo socialista e democratico (S&D), contribuendo attivamente alle dinamiche politiche comunitarie.
Con il suo voto compatto e il sostegno espresso alla presidente von der Leyen, Gori e il suo gruppo intendono consolidare le politiche sociali e politiche dell’Unione europea nel prossimo ciclo di programmazione finanziaria.





