Milano, 14 agosto 2025 – Si sono svolti oggi i funerali di Cecilia De Astis, la donna di 71 anni tragicamente uccisa lunedì scorso a Milano, investita da un’auto rubata e guidata da quattro minori rom. La cerimonia si è tenuta nella chiesa di San Barnaba, nel quartiere Gratosoglio, dove la vittima abitava e dove la sua morte ha lasciato un segno profondo nella comunità.
Il racconto del testimone e il dolore della comunità
Al funerale, un testimone diretto dell’incidente ha condiviso una testimonianza toccante: “Mi sono trovato vicino al luogo dell’incidente. Ho visto una macchina andare veloce, ho sperato subito che nessuno si facesse male. Nemmeno il tempo di accorrere e ho sentito un grande boato. Arrivato sul posto ho visto la signora a terra e, sconvolto, ho fatto il segno della croce. Ho pensato che sarebbe potuta essere mia madre. Questa cosa non doveva succedere, innanzitutto dei bambini alla guida di un’auto rubata. Non si può dare la colpa a nessuno, ma ora c’è una famiglia che soffrirà a lungo”.
Il parroco don Davide Bertocchi, durante l’omelia, ha sottolineato: “Unico nemico il male, non bimbi”. Ha ricordato che, sebbene il gesto abbia causato una tragedia, i minori coinvolti sono stati vittime di circostanze difficili e hanno bisogno di sostegno e amore.
I minori coinvolti: la dinamica e le conseguenze giudiziarie
I quattro ragazzini, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, sono figli di famiglie rom italiane di origini bosniache e non sono imputabili penalmente per la giovane età. Il 13enne, che era al volante della DS4 rubata ai turisti francesi il giorno prima, ha raccontato alle autorità di aver perso il controllo dell’auto a causa di un malfunzionamento ai freni. Dopo l’impatto, i minori si sono allontanati dal luogo dell’incidente, spaventati, e hanno preso un tram per recarsi al centro commerciale Fiordaliso, dove erano stati notati con magliette di Pokémon acquistate poco prima.
La polizia locale, dopo averli rintracciati in un campo rom di via Selvanesco, ha disposto il collocamento in luoghi sicuri di tre di loro, mentre il quarto è ancora irreperibile. Il provvedimento è stato preso a seguito dell’allontanamento delle famiglie senza comunicare le loro intenzioni, con la Procura dei Minorenni che sta valutando l’eventuale affido in comunità protette. Le condizioni di vita dei minori e la frequenza scolastica saranno monitorate per decidere i prossimi passi.
La reazione delle istituzioni e il cordoglio cittadino
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha espresso vicinanza ai figli di Cecilia De Astis, mentre l’assessora Gaia Romani ha rappresentato l’amministrazione comunale durante la cerimonia funebre. Le parole dei familiari riflettono un misto di dolore e rabbia, con la sorella Lina che ha definito la vittima “una vittima del fallimento del sistema sociale” e il figlio Filippo Di Terlizzi che ha chiesto una maggiore prevenzione e controllo del territorio, sottolineando però che “non si può mettere tutta la responsabilità sui bambini”.
A livello più ampio, la vicenda ha riacceso il dibattito sull’educazione, la sicurezza e l’inclusione sociale, temi che richiedono attenzione e interventi concreti per evitare il ripetersi di tragedie simili.
In parallelo, a Firenze e in Toscana, la comunità è immersa nel lutto per la recente scomparsa di Papa Francesco, con veglie di preghiera e campane a morto che hanno risuonato nelle principali città. Un drappo nero è stato esposto a Palazzo Vecchio, mentre l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha guidato la veglia nella Basilica della Santissima Annunziata. Numerosi esponenti istituzionali e religiosi hanno ricordato il Pontefice come un simbolo di umiltà, pace e vicinanza ai più fragili, esprimendo cordoglio e gratitudine per il suo impegno pastorale.
Questi eventi, seppur differenti, segnano profondamente il tessuto sociale e religioso del Paese in queste ore di dolore e riflessione.





