Roma, 29 luglio 2025 – Nella sala del Cenacolo alla Camera dei deputati, si è tenuta la presentazione dell’ultimo rapporto della relatrice speciale ONU sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Il documento, intitolato “Da un’economia di occupazione a un’economia di genocidio“, si compone di 39 pagine in cui si denuncia il ruolo delle grandi aziende tecnologiche e turistiche nel supporto alle operazioni militari israeliane nei Territori palestinesi occupati.
Il rapporto di Francesca Albanese e le accuse alle multinazionali
Il rapporto di Albanese rappresenta un’accusa diretta a società come Microsoft, Google, Amazon, Airbnb e Booking.com, che, secondo la relatrice, hanno contribuito a trasformare l’economia dell’occupazione israeliana in quella del genocidio. Queste aziende, si legge nel documento, forniscono infrastrutture tecnologiche e abitazioni in aree sottratte ai palestinesi, facilitando il controllo militare e la sorveglianza di massa da parte dello Stato israeliano. Inoltre, promuovono un’economia turistica che finanzia indirettamente la politica di occupazione portata avanti dal governo di Netanyahu.
Durante l’incontro, organizzato dalla deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, Albanese ha sottolineato: “Israele si è servito del settore privato per 60 anni per espellere i palestinesi e prendere il controllo della loro terra. Chiunque abbia fatto affari con i territori palestinesi occupati, l’ha fatto con Israele, normalizzando così l’occupazione“. L’iniziativa ha registrato la partecipazione di esperti di diritto internazionale, giornalisti e senatori che hanno potuto confrontarsi con la relatrice, in carica dal maggio 2022.
Controversie e sanzioni internazionali
Il rapporto ha scatenato un dibattito a livello internazionale e ha portato gli Stati Uniti ad imporre sanzioni contro Francesca Albanese. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha motivato la decisione denunciando quella che ha definito una “campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”. Rubio ha inoltre accusato Albanese di aver fomentato antisemitismo e sostenuto il terrorismo, affermando che le sue azioni rappresentano una violazione della sovranità di Stati Uniti e Israele, che non sono parte dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.
Nonostante le critiche e le pressioni, Albanese ha continuato a denunciare le violazioni dei diritti umani, definendo la situazione a Gaza come un “genocidio” e invitando la comunità internazionale a fermare il flusso di armi verso Israele. Il conflitto israelo-palestinese, in particolare l’operazione militare israeliana iniziata il 7 ottobre 2023, ha causato oltre 60mila vittime palestinesi, in gran parte donne e bambini, e ha portato a una crisi umanitaria con conseguenze devastanti, inclusa la fame nella Striscia di Gaza.
La relatrice ha inoltre rimarcato che “questi fatti non si registrano da dopo il 7 ottobre, ma sono il risultato di decenni di occupazione, apartheid e violazioni sistematiche”. Nel suo mandato, Albanese ha il compito di monitorare la situazione nei territori palestinesi occupati e di redigere rapporti periodici per il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, contribuendo a mantenere alta l’attenzione internazionale su questo drammatico scenario.
Fonte: Davide Di Carlo - MO, la relatrice ONU Francesca Albanese presenta il suo ultimo Rapporto alla Camera





