Durante l’evento a Milano, la relatrice ONU denuncia collusioni e privilegi nel conflitto israelo-palestinese, chiedendo giustizia e tutela dei diritti umani per tutti.
Milano, 26 giugno 2025 – Durante l’evento “The Big Interview” organizzato da Wired Italia a Milano, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha espresso una visione critica e innovativa sull’attuale ruolo dell’ONU nel quadro del conflitto israelo-palestinese e del sistema multilaterale globale. Collegata dalla Sicilia, Albanese ha sottolineato l’urgenza di un rinnovamento profondo dell’ONU, evidenziando la necessità di un sistema multilaterale autentico, lontano dall’assistenzialismo fine a se stesso.
Il parallelo tra conflitti internazionali e periferie italiane
Nel suo intervento, Albanese ha tracciato un parallelo significativo tra il conflitto israelo-palestinese e le periferie italiane più segnate dall’abbandono e dalla criminalità, come Librino a Catania e Scampia a Napoli. “La pace si costruisce con la pace. Sono cresciuta in un’Italia meno arrabbiata, ora vedo che c’è molta rabbia tra noi. Dovremmo riuscire a guardare gli altri”, ha affermato la relatrice. Ribadendo che la soluzione del conflitto sarà decisa dai palestinesi stessi, Albanese ha precisato: “L’unica cosa che possiamo fare è fare in modo che non abbiano più le baionette israeliane. Ciò di cui hanno bisogno è che i diritti siano riconosciuti per tutti”. Ha inoltre sottolineato la necessità di eliminare i privilegi israeliani che alimentano un sistema di suprematismo nei confronti dei palestinesi.
Critiche all’attuale sistema internazionale e appelli per la giustizia
Francesca Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani, in carica dal maggio 2022 come relatrice speciale dell’ONU, ha descritto il conflitto come un problema radicato in un sistema di collusione tra Stato e interessi economici, paragonando tale dinamica alla mafia: “Un siciliano lo sa benissimo, la mafia”. Nel corso della sua attività, Albanese ha denunciato pubblicamente le violazioni sistematiche dei diritti umani nelle aree palestinesi occupate, definendo la situazione come un regime di apartheid e richiamando la comunità internazionale alla responsabilità di prevenire e perseguire i crimini commessi da tutte le parti coinvolte.
Durante la guerra tra Israele e Hamas del 2023-2024, Albanese ha chiesto un cessate il fuoco immediato, mettendo in guardia dal rischio di una “pulizia etnica di massa”. Ha inoltre ribadito che “le azioni di Hamas e delle forze di occupazione israeliane devono essere valutate secondo i criteri del diritto internazionale”, sottolineando l’importanza di proteggere tutte le popolazioni coinvolte da atrocità e violenze.
Con un solido background accademico, tra cui una laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa e un ruolo di docente universitaria, Albanese porta avanti una rigorosa attività di ricerca e denuncia, spesso al centro di dibattiti internazionali per la sua fermezza nel condannare le politiche di occupazione e ingiustizia.
Francesca Albanese rappresenta una voce autorevole e critica nel panorama internazionale, impegnata nella difesa dei diritti umani e nel richiamo a un sistema multilaterale più efficace e giusto.





