Roma, 18 agosto 2025 – La scomparsa di Pippo Baudo, icona indiscussa della televisione italiana, ha lasciato un segno profondo nel mondo dello spettacolo. Al Teatro delle Vittorie di Roma, dove si è tenuta la camera ardente, il conduttore Carlo Conti ha espresso il suo sentito omaggio, definendo Baudo come un faro e un punto di riferimento imprescindibile per la tv italiana.
Carlo Conti ricorda Pippo Baudo: “Con la sua morte si è spenta la tv”
Uscendo dalla camera ardente, Carlo Conti ha dichiarato: “Con la sua morte si è spenta la tv, si è spento un faro ed un punto di riferimento importantissimo. Ma in qualche modo è uno di quei personaggi che passano alla storia e non ci lasceranno mai, per tutto quello che ci hanno regalato”. Conti ha sottolineato il ruolo pionieristico di Baudo nel passaggio da presentatore a conduttore, colui che detta i tempi del programma televisivo, un modello a cui ancora oggi molti si ispirano.
Riguardo al paragone con Baudo, Conti ha chiarito: “Io l’erede? No, non esistono eredi di Baudo, era unico. Quando mi dicevano che baudeggiavo mi facevano un complimento. È come essere paragonato con Maradona. Per me è motivo di orgoglio”. Inoltre, ha espresso il suo onore per l’intitolazione del camerino all’Ariston, simbolo della carriera del grande conduttore siciliano: “Per me sarà un onore entrare in quel camerino”.
La carriera e l’eredità televisiva di Pippo Baudo
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo è stato uno dei volti più rappresentativi della televisione italiana per oltre mezzo secolo. La sua carriera è legata in modo indissolubile alla Rai, dove ha condotto numerosi programmi di intrattenimento e ben tredici edizioni del Festival di Sanremo, di cui è stato anche direttore artistico in più occasioni. Baudo ha contribuito a lanciare o rilanciare artisti del calibro di Adriano Celentano, Mina e Lucio Battisti, diventando un punto di riferimento per la cultura popolare italiana.
Il suo stile unico, capace di coniugare spettacolo, intrattenimento e approfondimento, ha segnato una svolta nella conduzione televisiva, ponendolo come modello di riferimento per intere generazioni di conduttori, tra cui lo stesso Carlo Conti. La sua eredità rimane viva non solo nelle trasmissioni, ma anche nella memoria collettiva di milioni di spettatori.
L’addio a una leggenda che ha scritto pagine indelebili della storia della televisione italiana è dunque anche un momento di riflessione sul valore del suo lavoro e sul ruolo fondamentale che ha avuto nel plasmare il piccolo schermo nazionale.





