La tragedia riaccende l’attenzione sul degrado delle aree industriali abbandonate di Bergamo; aperta un’inchiesta per far chiarezza sulle cause e responsabilità.
Bergamo, 27 giugno 2025 – Una tragedia ha scosso la città di Bergamo nella tarda serata di giovedì 26 giugno, quando una ragazzina di 14 anni è stata trovata morta nell’area dismessa dell’ex fabbrica tessile Reggiani, situata nei pressi dello stadio comunale dell’Atalanta. La giovane, di origine ucraina, è precipitata dal tetto di uno dei capannoni abbandonati, in circostanze ancora da chiarire. Sul luogo sono intervenuti i soccorsi, le forze dell’ordine e la magistratura per avviare le indagini del caso.
Il ritrovamento e le prime indagini
L’allarme è scattato intorno alle 20:30 quando alcuni familiari, preoccupati per la sua assenza da mercoledì sera e per un ultimo messaggio inviato dallo stesso cellulare della ragazza, hanno iniziato le ricerche. La quattordicenne, che avrebbe dovuto sostenere l’esame orale di terza media nella mattinata di giovedì, non si è presentata a scuola. Era scappata dalla guerra in Ucraina tre anni fa e viveva con la nonna e lo zio in un comune limitrofo a Bergamo.
Lo zio e un cugino hanno ritrovato il corpo senza vita sul tetto di un capannone dell’ex Reggiani, area da anni abbandonata e spesso frequentata da giovani, senzatetto e graffitari. La caduta è stata di circa quaranta metri, e sul posto sono stati rinvenuti gli effetti personali della ragazza, tra cui il cellulare, la borsa e alcune collane.
Sul sito, caratterizzato da enormi capannoni di cemento armato e piazzali in stato di degrado, sono intervenuti i vigili del fuoco per illuminare l’area, la polizia scientifica per i rilievi, e la Procura di Bergamo che ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio a carico di ignoti, al fine di esaminare tutte le piste possibili, tra cui quella del tragico incidente o di un gesto estremo.
Un luogo simbolo di abbandono e degrado
L’ex fabbrica Reggiani, descritta come un complesso industriale imponente di circa 110 mila metri quadrati, rappresenta un simbolo del passato industriale bergamasco e oggi un sito di degrado e pericoli. Nel settembre 2023, un adolescente era rimasto gravemente ferito cadendo da un lucernario nella stessa area. Frequenti sono gli interventi dei vigili del fuoco per domare incendi e prevenire ulteriori incidenti, mentre la proprietà ha tentato, senza successo duraturo, di limitare gli accessi tramite la chiusura di alcuni varchi.
La sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, insieme all’assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni, si è recata sul posto per monitorare la situazione e seguire gli sviluppi dell’inchiesta. L’autopsia sul corpo della giovane è stata fissata per lunedì 30 giugno presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, a cura del dottor Matteo Marchesi, per chiarire definitivamente le cause del decesso.
L’episodio riporta all’attenzione pubblica la questione della sicurezza e del degrado delle aree industriali dismesse in città, che spesso diventano luoghi pericolosi e teatro di tragedie.





