Erede di una lunga tradizione artistica, Pomodoro ha lasciato sculture iconiche in tutto il mondo e un profondo impegno per la formazione delle nuove generazioni.
Milano, 26 giugno 2025 – Nel primo pomeriggio di oggi, presso la chiesa di San Fedele nel cuore di Milano, si sono svolti i funerali di Arnaldo Pomodoro, celebre scultore e orafo italiano scomparso pochi giorni fa all’età di 98 anni. La cerimonia ha visto la partecipazione di familiari, amici e numerosi estimatori dell’artista, che ha lasciato un segno indelebile nel panorama della scultura contemporanea mondiale.
L’ultimo saluto e il ricordo della famiglia
A dare l’ultimo saluto alla bara è stata la sorella Teresa Pomodoro, seguita da una folla raccolta in piazza San Fedele. Al termine della funzione, la cugina Livia Pomodoro, ex Presidente del Tribunale di Milano, ha voluto condividere un commosso ricordo del Maestro: «Gli artisti, come tutti gli uomini che hanno visione di futuro, vivono attraverso le loro opere. Quindi Arnaldo è con noi. Mi mancheranno le chiacchierate, il potersi confrontare su quello che consideriamo il futuro di un’umanità sofferente che ha bisogno ancora di noi».
Livia ha inoltre sottolineato l’importanza della memoria e della comunità: «Milano può fare molto, purché abbia memoria. Il rischio è infatti che la memoria svanisca. Forse bisogna trovare qualcosa che faccia sentire a tutti il bisogno di stare insieme per diventare una comunità armoniosa».
Il corpo di Pomodoro sarà cremato al cimitero di Pavia e le ceneri saranno affidate alla famiglia.
Un’eredità artistica di respiro internazionale
Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Arnaldo Pomodoro è stato uno dei più grandi esponenti della scultura contemporanea italiana, noto soprattutto per le sue iconiche sfere di bronzo che, con la loro superficie levigata e le spaccature che ne rivelano i complessi meccanismi interni, invitano lo spettatore a una continua scoperta.
Dopo aver studiato da geometra, Pomodoro si dedicò alla scultura dagli anni Cinquanta, utilizzando materiali come oro, argento, ferro, legno, cemento e soprattutto il bronzo, che divenne la sua cifra espressiva distintiva. Le sue opere monumentali sono presenti in numerose città italiane – da Milano a Roma, da Pesaro a Rimini – e in importanti sedi internazionali come il piazzale delle Nazioni Unite a New York e musei in Giappone, Stati Uniti e Europa.
Pomodoro ha anche insegnato in prestigiose università americane, tra cui Stanford e Berkeley, e ha fondato il Centro TAM per la formazione di giovani artisti, dimostrando un impegno costante verso le nuove generazioni.
Il rigore geometrico e l’equilibrio tra forma esterna e complessità interna caratterizzano il suo linguaggio artistico, che ha saputo coniugare innovazione e profondità poetica, rendendo la sua opera un punto di riferimento imprescindibile nel panorama artistico mondiale.
La sua Fondazione, nata da una sua precisa volontà, continuerà a promuovere e conservare il patrimonio culturale lasciato dal Maestro, impegnandosi a mantenere vivo il dialogo con l’arte e la società contemporanea.





