Roma, 31 luglio 2025 – La capacità degli esseri umani di metabolizzare l’alcol potrebbe avere origini molto antiche, risalenti a oltre 10 milioni di anni fa, e condivise con alcune grandi scimmie africane. Lo evidenzia uno studio internazionale guidato da Catherine Hobaiter dell’Università di St Andrews e Nathaniel Dominy del Dartmouth College, pubblicato sulla rivista BioScience.
L’origine evolutiva del metabolismo dell’alcol nelle scimmie
I ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione su un comportamento finora poco studiato delle grandi scimmie antropomorfe africane, chiamato “scrumping”, ovvero il consumo di frutta caduta a terra, spesso fermentata e contenente tracce di etanolo. Questo comportamento è comune a scimpanzé, gorilla e bonobo, ma è assente negli oranghi. Le analisi genetiche precedenti del 2015 avevano già evidenziato che una particolare mutazione genica, responsabile della capacità di metabolizzare l’alcol, è presente solo negli esseri umani e nelle scimmie antropomorfe africane, suggerendo un antenato comune vissuto oltre 10 milioni di anni fa.
Secondo gli autori, questo dato implica che l’abilità di elaborare l’alcol deriverebbe da un adattamento evolutivo legato al consumo di frutta fermentata, offrendo una nuova prospettiva sull’evoluzione delle nostre capacità metaboliche.
Il legame tra consumo condiviso di frutta fermentata e socialità
Un aspetto innovativo della ricerca riguarda il possibile ruolo sociale del consumo di frutta fermentata. Catherine Hobaiter sottolinea come la propensione umana a bere alcol in contesti sociali, dalle feste alle semplici bevute condivise, potrebbe trovare le proprie radici in un comportamento ancestrale di condivisione del cibo fermentato tra scimmie. Il prossimo passo degli studi sarà approfondire se lo scrumping sia associato a dinamiche sociali simili anche negli altri primati, aprendo scenari interessanti sulle origini evolutive della socialità e della cultura umana.
Questa ricerca si inserisce in un più ampio filone di studi che esplorano le capacità cognitive e comportamentali degli scimpanzé, come il recente riscontro del loro utilizzo del ritmo per comunicare attraverso tambureggiamenti e vocalizzazioni complesse, elementi che potrebbero rappresentare un ponte evolutivo verso il linguaggio e la musica umani.






