Torino, 1 agosto 2025 – Nuove evidenze scientifiche rilanciano il dibattito sull’origine e la natura della Sindone di Torino, il celebre lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, noto per riportare l’immagine di un uomo, tradizionalmente identificato con Gesù Cristo. Secondo una recente simulazione tridimensionale pubblicata sulla rivista Archaeometry, l’immagine non sarebbe stata impressa da un corpo umano reale, ma da un tessuto steso su una scultura a bassorilievo.
La ricerca di Cícero Moraes sulla Sindone e le simulazioni 3D
Lo studio condotto dal designer brasiliano Cícero Moraes, esperto nel campo delle ricostruzioni facciali tridimensionali di personaggi storici, ha utilizzato avanzate tecniche di simulazione 3D per analizzare le modalità di formazione dell’immagine sulla Sindone. Moraes ha confrontato due scenari: nel primo un lenzuolo virtuale veniva drappeggiato su un corpo umano ricostruito digitalmente, nel secondo su una scultura in bassorilievo. I risultati indicano con chiarezza che il secondo scenario riproduce in modo quasi perfetto le fotografie dell’immagine reale della Sindone, mentre il contatto con un corpo tridimensionale umano avrebbe causato una distorsione significativa dell’immagine.
Moraes ha spiegato a Live Science che una matrice a bassorilievo, realizzata in materiali come legno, pietra o metallo e pigmentata o riscaldata nelle sole aree di contatto, potrebbe aver prodotto l’impronta osservata, confermando quindi la possibilità che la Sindone sia un artefatto medievale e non un vero sudario funebre.
Conferme e contestazioni nel mondo accademico
L’interpretazione di Moraes trova sostegno anche nel parere del professor Andrea Nicolotti, docente di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino, che tuttavia precisa come questa ipotesi non rappresenti una novità. Nicolotti ricorda infatti che da almeno quattro secoli è noto che l’immagine corporea sulla Sindone non può essere stata creata da un contatto diretto con un corpo tridimensionale.
Questa conferma scientifica si somma alle precedenti analisi al carbonio-14 del 1989, che datarono il tessuto tra il 1260 e il 1390, periodo in cui la Sindone cominciò ad essere documentata storicamente, rafforzando l’idea della sua origine medievale.






