Roma, 24 settembre 2025 – Una scoperta paleontologica eccezionale ha recentemente arricchito la conoscenza del Cretaceo superiore, grazie al ritrovamento in Patagonia di un fossile di dinosauro appartenente a una nuova specie, denominata Joaquinraptor casali. Questo predatore, probabilmente tanto feroce quanto il celebre Tyrannosaurus rex, è stato trovato con una zampa di coccodrillo estinto incastrata tra i denti, segno evidente della sua voracità e della sua posizione al vertice della catena alimentare.
Il ritrovamento e le caratteristiche di Joaquinraptor casali
I resti del Joaquinraptor casali sono stati scoperti nel 2019 presso le sorgenti del fiume Rio Chico, nella regione patagonica dell’Argentina, un’area ricca di siti paleontologici. Il fossile comprende un cranio quasi completo, vertebre, arti anteriori e posteriori, zampe e due artigli di notevoli dimensioni, comparabili a un avambraccio umano. I ricercatori dell’Istituto Patagonico di Geologia e Paleontologia, guidati da Lucio Ibiricu, hanno stimato che l’esemplare misurava circa sette metri di lunghezza, pesava almeno una tonnellata e aveva circa 19 anni al momento della morte.
Il dinosauro presenta arti anteriori robusti e muscolosi, una caratteristica che lo distingue dal Tyrannosaurus rex, il quale possedeva invece zampe anteriori di dimensioni ridotte e di limitata funzionalità. Questa conformazione suggerisce che Joaquinraptor fosse un predatore estremamente efficiente, in grado di utilizzare le potenti zampe per catturare e trattenere le prede.
Il gruppo dei Megaraptora e il contesto storico
Joaquinraptor fa parte del gruppo dei Megaraptora, noti come “raptor giganti”. Altri fossili di questo clade sono stati rinvenuti in Asia, Australia e altre zone del Sud America. Tuttavia, il Joaquinraptor è tra i più completi e, soprattutto, uno degli ultimi rappresentanti di questo gruppo vissuto poco prima della grande estinzione di massa avvenuta 66 milioni di anni fa, causata dall’impatto di un asteroide nel Golfo del Messico.
L’eccezionale conservazione del fossile, con la zampa di un coccodrillo estinto ancora tra i denti, suggerisce che il dinosauro potrebbe essere morto mentre stava divorando la sua preda, probabilmente soffocato dal pasto. Questo ritrovamento offre uno spaccato inedito sulle dinamiche predatorie del Cretaceo e sulla complessità degli ecosistemi di quel periodo.
La nuova specie è stata descritta nel dettaglio sulla rivista scientifica Nature Communications, segnando un importante progresso nella comprensione della biodiversità e della biologia dei dinosauri predatori.






