Una scoperta paleontologica straordinaria è stata annunciata oggi da un team di ricercatori britannici: è stata individuata nel Regno Unito la più lunga pista di orme di dinosauro da collo lungo mai trovata in Europa, con una lunghezza di ben 220 metri. Le tracce risalgono a circa 166 milioni di anni fa e sono state ritrovate nell’Oxfordshire, lungo la cosiddetta “autostrada dei dinosauri”.
Scavo e caratteristiche delle impronte di dinosauro
Gli scavi, svolti la scorsa estate da studiosi delle università di Oxford e Birmingham, hanno richiesto una settimana di lavoro intenso, coinvolgendo più di cento persone tra volontari, studenti e collaboratori universitari, inclusi quelli della Liverpool John Moores University. Il terreno, particolarmente asciutto e duro a causa del clima caldo, ha reso difficile l’estrazione completa di ogni impronta, come ha spiegato il geologo Duncan Murdock dell’Oxford University Museum of Natural History: “Il clima caldo e secco ha cotto la superficie in alcuni punti come cemento, quindi non siamo stati in grado di scavare completamente ogni impronta“.
Le impronte appartengono a sauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, e sono di dimensioni impressionanti: alcune orme raggiungono il metro di lunghezza. Il sito contiene una lunga pista di circa 80 impronte che si estende da nord a sud attraverso l’area scavata. Oltre alla pista principale, sono state scoperte altre tre piste, una delle quali prosegue impronte emerse già nel 2022. Murdock sottolinea come la quantità e le dimensioni delle orme siano eccezionali e indicano la presenza di decine di individui che si muovevano contemporaneamente, probabilmente in gruppo o mandria.
Altri reperti e analisi in corso
Il sito ha restituito anche reperti minori, tra cui resti di invertebrati marini, materiale vegetale e una mascella di coccodrillo. I ricercatori hanno eseguito un campionamento sistematico dei sedimenti sia sotto che all’interno delle impronte, per approfondire le condizioni ambientali del periodo. Le analisi di questi campioni sono tuttora in corso.
Questa scoperta rappresenta un importante contributo alla conoscenza della fauna giurassica e degli ambienti che questi grandi dinosauri abitavano, aggiungendo dettagli fondamentali sulla loro presenza e comportamento in Europa milioni di anni fa.






