Milano, 3 novembre 2025 – Un fenomeno senza precedenti sta modificando profondamente il paesaggio glaciale nell’Antartide orientale: il ghiacciaio Hektoria ha subito un ritiro record che ha quasi dimezzato la sua estensione in appena due mesi. Questa scoperta, pubblicata su Nature Geoscience da un gruppo di ricerca dell’Università del Colorado a Boulder, offre nuove chiavi di lettura sulla stabilità delle calotte glaciali e sulle conseguenze per l’innalzamento del livello del mare.
Ritiro eccezionale del ghiacciaio Hektoria in Antartide
Lo studio si basa su un ampio spettro di dati raccolti tra febbraio 2022 e agosto 2023, inclusi immagini satellitari, fotografie aeree e misurazioni altimetriche. Il risultato è un quadro impressionante: il ghiacciaio si è ritirato di almeno otto chilometri in soli due mesi, con un picco di circa 0,8 chilometri al giorno tra novembre e dicembre 2022. Questo tasso di ritiro è quasi dieci volte superiore a quello misurato precedentemente per un ghiacciaio terrestre, definendo un nuovo record nella storia moderna.
I ricercatori collegano questo rapido ritiro a una particolare conformazione geologica: Hektoria poggia su una vasta area pianeggiante di roccia vicina al punto di transizione tra ghiaccio terrestre e galleggiante. L’assottigliamento del ghiacciaio ha esposto questa pianura alle forze di galleggiamento oceaniche, che hanno favorito il distacco di iceberg e ulteriori ritiri. Inoltre, nel periodo in esame, sono stati rilevati numerosi terremoti nella regione, con forme d’onda compatibili con il distacco di iceberg.
Ted Scambos, coordinatore dello studio, enfatizza l’importanza di questa scoperta: «Il ritiro di Hektoria è un vero shock. Se condizioni simili si verificassero in ghiacciai più grandi, l’innalzamento del livello del mare potrebbe accelerare in modo significativo».
Implicazioni climatiche: il ruolo della retroazione dell’albedo del ghiaccio
Il fenomeno osservato si inserisce nel complesso contesto della retroazione dell’albedo del ghiaccio, un meccanismo climatico a retroazione positiva noto per amplificare il riscaldamento globale. Poiché il ghiaccio riflette una grande quantità di radiazione solare, la sua perdita espone superfici più scure di acqua o terreno, che assorbono più calore, accelerando ulteriormente lo scioglimento.
Questa dinamica è stata cruciale nella storia climatica della Terra e oggi contribuisce all’amplificazione del riscaldamento polare, con l’Artide che si riscalda fino a quattro volte più rapidamente della media globale. L’Antartide, pur essendo meno soggetta a riscaldamento netto a causa del suo spessore glaciale e dell’isolamento delle sue calotte, mostra segnali di instabilità come quello del ghiacciaio Hektoria, collegati anche al riscaldamento degli oceani circostanti.
Le recenti osservazioni sulla dinamica delle calotte glaciali, integrate con la comprensione della retroazione dell’albedo, sono fondamentali per prevedere l’evoluzione futura del continente e il suo impatto sull’innalzamento globale dei mari, uno degli aspetti più critici del cambiamento climatico in atto.




