Trento, 29 agosto 2025 – Un importante passo avanti nella ricerca sulla leucemia megacarioblastica acuta (Amkl), una forma rara e aggressiva di leucemia mieloide acuta che colpisce prevalentemente bambini sotto i cinque anni, soprattutto quelli affetti da sindrome di Down, è stato compiuto grazie a una collaborazione internazionale tra l’Università di Trento e l’Università di Yale. Lo studio, finanziato dal PNRR e da AIRC, è stato pubblicato con un articolo in copertina sulla prestigiosa rivista Blood.
Scoperto il meccanismo genetico alla base della leucemia
La ricerca ha identificato il meccanismo molecolare che lega lo sviluppo della malattia a una specifica alterazione genetica tipica dell’infanzia, che genera una proteina mutante risultante dalla fusione anomala di due geni normalmente separati nel genoma. Questa proteina, chiamata RBM15-MKL1, altera il processo di modifica dell’RNA m6A, fondamentale per la trasmissione delle informazioni genetiche dal DNA, e attiva la via di segnalazione WNT, nota per il suo ruolo nella crescita tumorale.
Secondo il professor Toma Tebaldi, coordinatore del laboratorio di Biologia molecolare dell’Università di Trento e co-autore dello studio, “adesso che sappiamo che la proteina mutante agisce sull’RNA e sulle sue modifiche, l’obiettivo è sviluppare terapie innovative e farmaci mirati già in fase di sviluppo, capaci di correggere queste alterazioni”.
Prospettive terapeutiche e sfide future
Attualmente in Italia la leucemia megacarioblastica acuta colpisce circa sei-sette bambini all’anno e le terapie principali, quali chemioterapia e trapianto di cellule staminali, non sono sempre efficaci. L’approfondimento di questo meccanismo molecolare rappresenta dunque un importante passo per la messa a punto di trattamenti più specifici.
Nonostante i recenti tagli alla ricerca negli Stati Uniti, il gruppo di ricerca guidato dall’Università di Trento e Yale punta a mantenere e rafforzare la collaborazione internazionale per accedere a fondi comuni e continuare a studiare farmaci che intervengano sulle modifiche dell’RNA. Il lavoro è frutto di un impegno multidisciplinare che coinvolge anche il Policlinico di Milano e conferma l’importanza dell’approccio molecolare per combattere tumori pediatrici complessi.
Lo studio, intitolato “RBM15-MKL1 fusion protein promotes leukemia via m6A methylation and WNT pathway activation”, è disponibile sulla rivista Blood ed è stato supportato da finanziamenti ministeriali e da Airc, segnando un significativo avanzamento nella comprensione della leucemia pediatrica acuta.






