Kamchatka, Russia – 3 agosto 2025. Dopo 450 anni di inattività, il vulcano Krasheninnikov è tornato a eruttare nella remota regione orientale della Kamchatka, segnando un evento di grande rilevanza geologica e ambientale. L’eruzione è stata confermata dalle autorità di emergenza nazionali russe pochi giorni dopo un potente terremoto di magnitudo 8.8, uno dei più intensi mai registrati nell’area.
L’eruzione del vulcano Krasheninnikov e le condizioni attuali
Le immagini diffuse dai media statali mostrano una maestosa colonna di cenere che si innalza fino a circa 6 chilometri di altezza, come riportato dal Ministero delle Situazioni di Emergenza della Kamchatka attraverso un post su Telegram. La colonna si sta dirigendo verso est, in direzione dell’Oceano Pacifico, senza interessare zone abitate né causare la caduta di cenere in aree popolose. Per motivi di sicurezza, al vulcano è stato assegnato il codice di pericolo aereo “arancione”, con possibili interruzioni dei voli nella zona.
Questa eruzione segue quella, avvenuta mercoledì scorso, del vicino vulcano Klyuchevskoy, il più alto e attivo tra quelli di Europa e Asia, noto per la sua frequente attività: dal 2000 ha eruttato almeno 18 volte. Entrambe le eruzioni sono avvenute in un contesto sismico estremamente intenso dovuto al recente terremoto, che ha innescato allerte tsunami e costretto all’evacuazione milioni di persone lungo le coste del Pacifico, da Giappone a Hawaii e Ecuador.
Conseguenze e contesto sismico in Kamchatka
Il terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito la città di Petropavlovsk, situata nella penisola della Kamchatka, rappresentando il sisma più forte nella regione dal 2011, anno del devastante terremoto giapponese. In Russia, lo tsunami generato ha causato danni significativi, in particolare nel porto di Severo-Kurilsk, dove un impianto di pesca è stato sommerso dalle acque.
Studi recenti indicano che i vulcani della Kamchatka, tra cui Krasheninnikov e Klyuchevskoy, fanno parte di un sistema magmatico complesso e interconnesso, in cui l’attività di un vulcano può influenzare quella degli altri, come dimostrato dal monitoraggio termico satellitare degli ultimi vent’anni.
L’area, patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua attività vulcanica unica, rimane sotto stretta osservazione da parte degli esperti per valutare eventuali sviluppi futuri e mitigare i rischi per le popolazioni locali e le rotte aeree internazionali.






