Roma, 30 luglio 2025 – Un potente terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito la notte scorsa la penisola della Kamchatka, nell’estremo oriente della Russia, collocandosi tra i sei eventi sismici più forti mai registrati a livello globale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l’U.S. Geological Survey (USGS) hanno confermato la rilevanza storica di questo sisma, che si è verificato alle ore 01:24 italiane a circa 126 chilometri da Petropavlovsk-Kamchatsky, capitale della regione.
Un terremoto di portata eccezionale nella storia recente
Il terremoto si è originato in una zona di subduzione, dove la placca tettonica del Pacifico scorre sotto quella eurasiatica, un’area già nota per eventi sismici di eccezionale intensità come il terremoto del 1952 (magnitudo 9.0) e quello del 2011 in Giappone (magnitudo 9.1). La profondità del sisma è stata calcolata intorno ai 20,7 chilometri, un dato che contribuisce alla sua potenza distruttiva. Nei giorni precedenti, la stessa area aveva già registrato scosse fino a magnitudo 7.4, con oltre 50 repliche successive di magnitudo superiore a 5, la più forte delle quali ha raggiunto 6.9.
Il sisma ha provocato uno scorrimento di diversi metri su una faglia lunga centinaia di chilometri. La Kamchatka, una penisola di 1.250 km situata al confine tra placche tettoniche attive, è una delle regioni più monitorate al mondo per l’attività sismica e vulcanica.
Tsunami e allerta nelle regioni circostanti
Il terremoto ha generato uno tsunami che ha interessato vaste aree dell’Oceano Pacifico. Circa dieci minuti dopo la scossa, sono state diramate allerte per tutti i Paesi affacciati sul Pacifico, dalla Russia alle Hawaii, fino alle coste della California, dove le onde sono state segnalate in arrivo. In Russia, le coste vicine all’epicentro hanno subito onde di qualche metro, mentre in Giappone sono state eseguite evacuazioni preventive in seguito all’arrivo di onde alte circa un metro. Anche le Hawaii sono state colpite da onde comprese tra due e tre metri.
Le autorità locali russe hanno riportato danni e evacuazioni, ma al momento non si registrano vittime gravi. La prima onda dello tsunami ha raggiunto la zona costiera di Severo-Kurilsk, principale centro delle isole Curili, dove il governatore Valery Limarenko ha assicurato la sicurezza della popolazione, mantenuta sulle alture fino a nuovo avviso.






