Il 2026 si preannuncia un anno ricco di eventi astronomici di grande rilievo, che vedranno protagonisti quattro eclissi, un Sole ancora irrequieto e tre Superlune. Il primo appuntamento sarà il 3 gennaio con la prima delle tre Superlune dell’anno, caratterizzate dalla Luna che appare più brillante e apparentemente più grande grazie alla sua vicinanza alla Terra.
Le eclissi del 2026: un calendario ricco ma non sempre visibile dall’Italia
Il 2026 offrirà due eclissi di Sole e due di Luna, anche se non tutte saranno visibili dal nostro Paese. La prima eclissi solare sarà anulare e si verificherà il 17 febbraio, visibile esclusivamente dall’Antartide. La seconda, una eclissi totale di Sole, avrà luogo il 12 agosto, ma sarà osservabile solo dal Nord America, esattamente come l’ultima eclissi totale del 2024. Sul fronte lunare, la prima eclissi sarà totale e si svolgerà il 3 marzo, visibile da Americhe, Pacifico, Australia e Asia orientale. La seconda, invece, si terrà il 28 agosto e sarà una eclissi parziale di Luna osservabile dall’Italia e da gran parte d’Europa, Africa, Atlantico e Americhe.
Va sottolineato che l’osservazione delle eclissi solari richiede particolari precauzioni per la protezione degli occhi. Secondo studi specialistici, guardare il Sole senza adeguate protezioni può causare danni irreversibili alla retina, come la retinopatia solare. Gli esperti raccomandano l’uso di lenti certificate ISO 12312-2 o metodi indiretti come il proiettore solare, per godere dello spettacolo senza rischi.
Il Sole e i pianeti: attività solare e opposizioni planetarie
Nel 2026, il Sole continuerà a essere in una fase attiva del suo ciclo 25, con possibili brillamenti ed espulsioni di massa coronale che potranno provocare tempeste geomagnetiche e spettacolari aurore polari.
Anche i pianeti principali offriranno interessanti occasioni di osservazione. Giove sarà in opposizione il 10 gennaio, offrendo le condizioni migliori per l’osservazione, essendo al punto più vicino alla Terra. Nettuno sarà in opposizione il 25 settembre, seguito da Saturno il 4 ottobre e Urano il 25 novembre, permettendo agli appassionati di astronomia di ammirare i giganti del sistema solare in momenti particolarmente favorevoli.
