Milano, 7 ottobre 2025 – Un piccolo asteroide ha sfiorato la Terra il primo ottobre scorso, passando sopra l’Antartide a un’altitudine simile a quella della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La scoperta dell’asteroide 2025 TF è avvenuta solo poche ore dopo il suo passaggio ravvicinato, grazie al programma di monitoraggio Catalina Sky Survey. A rendere noto l’evento è stata l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha seguito con attenzione l’oggetto celeste dopo la sua individuazione.
Passaggio ravvicinato e caratteristiche dell’asteroide 2025 TF
L’asteroide, dal diametro stimato tra 1 e 3 metri, è transitato a circa 428 chilometri dalla superficie terrestre alle 2:47 del 1° ottobre ora italiana. La distanza pari all’altitudine orbitale della ISS ha reso questo evento particolarmente rilevante, anche se il piccolo corpo celeste non ha rappresentato un pericolo per i veicoli spaziali. Gli astronomi dell’Ufficio per la difesa planetaria dell’ESA hanno utilizzato il telescopio dell’Osservatorio Las Cumbres in Australia per osservarne il passaggio e confermare che, qualora fosse entrato nell’atmosfera terrestre, si sarebbe disintegrato senza causare danni significativi.
L’ESA ha sottolineato che asteroidi di queste dimensioni possono generare bolidi luminosi e, in alcuni casi, lasciare piccoli meteoriti al suolo, ma non costituiscono minacce rilevanti per la sicurezza globale.
Monitoraggio e previsioni future
La NASA, nonostante il periodo di shutdown che ha limitato le comunicazioni pubbliche, ha aggiornato le informazioni relative a 2025 TF sul sito del Center for Near-Earth Object Studies (CNEOS). Secondo l’agenzia spaziale statunitense, non è previsto un nuovo passaggio ravvicinato di questo asteroide prima di aprile 2087.
Questo episodio si inserisce in una serie di eventi recenti che evidenziano l’importanza del monitoraggio continuo degli oggetti vicini alla Terra. Solo poche ore prima della scoperta di 2025 TF, un altro asteroide, denominato ZTF0DxQ, ha sorvolato il nostro pianeta a una distanza minima di 2.950 chilometri, il più vicino mai registrato per un asteroide non distrutto dall’atmosfera, viaggiando a circa 44.000 km/h sopra l’oceano Pacifico.
L’evento sottolinea la necessità di sistemi di osservazione sempre più efficaci per intercettare tempestivamente questi corpi celesti, soprattutto quelli che si avvicinano da direzioni difficili da monitorare, come quella del Sole.





