Due anziani pazienti affetti dal virus West Nile sono deceduti recentemente all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli. Le vittime, rispettivamente di 88 e 90 anni, presentavano condizioni di salute già compromesse da patologie pregresse. Un terzo paziente è attualmente ricoverato nella stessa struttura, ma versa in buone condizioni ed è prossimo alle dimissioni.
West Nile: due morti a Vercelli, ma nessun allarmismo dall’Asl
Secondo quanto comunicato dall’Azienda Sanitaria Locale (Asl) di Vercelli, i decessi sono avvenuti “con West Nile e non a causa del virus”, sottolineando come i pazienti fossero affetti da gravi condizioni di salute preesistenti che hanno influito sull’esito. Il primo paziente è morto nella notte tra il 25 e il 26 agosto, mentre il secondo è deceduto il 29 agosto. L’Asl invita a evitare inutili allarmismi, ricordando che nell’80% dei casi l’infezione da West Nile è asintomatica, mentre solo una piccola parte manifesta sintomi lievi e le forme gravi sono rare (tra lo 0,5 e l’1%).
Situazione epidemiologica e prevenzione in Piemonte
Questi casi si inseriscono in un quadro più ampio di diffusione del virus in Piemonte, dove dall’inizio di agosto sono stati segnalati 24 casi, di cui 14 con forme neuro-invasive della malattia, più gravi e che richiedono assistenza ospedaliera. In tutta la provincia di Vercelli, quest’estate sono state cinque le persone contagiate dal virus, principalmente anziani con patologie pregresse; tutti i pazienti hanno finora superato la malattia o sono in via di guarigione.
Il virus, trasmesso principalmente dalla puntura di zanzare del genere Culex, ha come serbatoio naturale gli uccelli selvatici. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha diffuso materiale informativo dedicato alla prevenzione, che include misure per evitare le punture di zanzara e per limitare la loro proliferazione, come l’uso di repellenti, zanzariere e la rimozione di acqua stagnante.
La febbre West Nile, pur generalmente benigna, può in rari casi portare a complicanze neurologiche gravi, specialmente negli anziani e nelle persone con il sistema immunitario compromesso. Al momento non esiste un vaccino, per cui la prevenzione è l’arma principale per contenere la diffusione del virus.






