Oristano, 1 ottobre 2025 – Un nuovo caso di Febbre del Nilo occidentale è stato confermato oggi dal dipartimento di Sanità e Prevenzione della ASL di Oristano. Si tratta di un paziente settantenne residente a Cabras, che si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino con sintomi febbrili. Dopo le valutazioni cliniche, il paziente è stato dimesso e continuerà la terapia a domicilio. Con questo nuovo caso, salgono a 35 i casi sintomatici di West Nile virus accertati nel 2025 in provincia di Oristano, dove si sono purtroppo registrati anche due decessi.
Indagini epidemiologiche e interventi di disinfestazione
Le autorità sanitarie hanno immediatamente avviato l’indagine epidemiologica, concentrando le attività di controllo e prevenzione nell’area di residenza del paziente. È stata disposta la disinfestazione entro un raggio di 200 metri dall’abitazione, per contenere la diffusione del virus trasmesso dalle zanzare del genere Culex, vettori principali della malattia. La direttrice del dipartimento di Sanità e Prevenzione della ASL 5, Maria Valentina Marras, ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione e di adottare misure di prevenzione individuale e ambientale. Tra queste, evitare ristagni d’acqua, svuotare frequentemente sottovasi e contenitori, utilizzare repellenti cutanei e zanzariere, soprattutto nelle ore serali, quando l’attività delle zanzare è più intensa.

West Nile, la situazione regionale e nazionale
Il focolaio di Oristano si inserisce in un contesto più ampio di diffusione del virus West Nile in Italia. Dall’inizio della sorveglianza nel maggio 2024, i casi complessivi nel Paese sono saliti a 331, con 191 forme neuro-invasive e 13 decessi. La circolazione virale interessa 43 province distribuite in 11 regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, e Sardegna. La febbre del Nilo occidentale si manifesta prevalentemente con sintomi simil-influenzali, ma può evolvere in gravi complicanze neurologiche, soprattutto nei soggetti anziani o con condizioni di salute compromesse. Al momento, non esiste una terapia specifica né un vaccino per l’uomo; la prevenzione rimane quindi fondamentale per limitare i contagi.






