Roma, 31 luglio 2025 – Continuano a salire i casi di infezione da West Nile Virus (WNV) in Italia. Secondo il terzo bollettino pubblicato oggi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il numero di casi confermati nel 2025 è passato da 32 a 89 in appena sette giorni, con un incremento che preoccupa le autorità sanitarie nazionali.
Cresce il numero di casi e decessi
Nel dettaglio, tra i casi confermati dall’inizio della sorveglianza al 30 luglio, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, distribuiti principalmente in Lazio (23), Campania (10) e altre regioni del Nord e Centro Italia. Sono stati inoltre segnalati 46 casi di febbre leggera e casi asintomatici identificati soprattutto tra i donatori di sangue. Al momento sono stati notificati 8 decessi attribuiti al virus, con un ulteriore decesso – un uomo di 76 anni in provincia di Caserta – non ancora ufficialmente incluso nei dati ISS.
La letalità calcolata sulle forme neuro-invasive si attesta al 20%, un valore stabile rispetto al 2018, ma in aumento rispetto al 14% registrato all’inizio del 2024. Attualmente, la circolazione del virus è stata dimostrata in 31 province appartenenti a 10 Regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Sardegna.
Situazione arbovirosi in Italia: focus su Toscana virus e altre infezioni
Oltre al West Nile, nel 2025 si registrano anche altri casi di arbovirosi. Sono stati confermati 38 casi di Toscana virus, tutti autoctoni e con età mediana di 59,5 anni, senza decessi. Il Toscana virus, arbovirus trasmesso da flebotomi, è noto per causare meningiti e meningo-encefaliti estive in diverse regioni italiane, soprattutto in aree rurali e periurbane. Tra il 2016 e il 2021, sono stati notificati 331 casi confermati di infezioni del sistema nervoso centrale da Toscana virus, con un forte impatto sui servizi ospedalieri.
Altri arbovirus sotto sorveglianza nazionale includono la Dengue (98 casi, di cui 3 autoctoni), la Chikungunya (32 casi, 2 autoctoni), il Zika virus (4 casi importati), e la TBE (23 casi autoctoni). Fortunatamente, nessuno di questi ha causato decessi nel 2025.
L’ISS continua a monitorare la situazione con aggiornamenti periodici, sottolineando l’importanza delle misure di prevenzione e della sorveglianza attiva, soprattutto durante la stagione estiva quando la trasmissione tramite zanzare è più attiva.






