Sale a 582 il numero dei casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) in Italia dall’inizio dell’anno, con 39 decessi, secondo il bollettino aggiornato dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Un dato che supera già i casi totali registrati nel 2024, quando furono 484 le infezioni e 36 i decessi.
Distribuzione geografica e forme cliniche del West Nile
Tra i casi confermati, 260 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, la più grave, con una diffusione che interessa diverse regioni: Piemonte (14), Lombardia (24), Veneto (22), Friuli-Venezia Giulia (1), Liguria (1), Emilia-Romagna (20), Toscana (3), Lazio (77), Molise (2), Campania (74), Puglia (1), Basilicata (2), Calabria (5), Sicilia (1) e Sardegna (13). Inoltre, sono stati identificati 48 casi asintomatici in donatori di sangue e 262 casi di febbre, incluso un caso importato dal Kenya.
I decessi notificati riguardano principalmente Lazio (15), Campania (14), Piemonte (5), Lombardia (2), Emilia-Romagna (1) e Calabria (2). La letalità calcolata sulle forme neuro-invasive è del 15%, in lieve aumento rispetto al 14% del 2024, ma inferiore al 20% del 2018.
Potenziamento della sorveglianza e nuovi casi
Nelle ultime settimane sono stati segnalati nuovi casi in diverse province italiane, tra cui Trento e Biella, dove risultano ricoverate una donna e una 72enne con altre patologie concomitanti. Entrambe le pazienti sono in condizioni stabili e ricevono trattamenti antivirali e di supporto. La Protezione Civile ha convocato la Commissione Grandi Rischi per potenziare le attività di sorveglianza sanitaria e intervenire contro la diffusione del vettore principale, la zanzara Culex pipiens.
Le autorità sanitarie raccomandano anche una corretta informazione alla popolazione sulle misure preventive, come l’uso di repellenti e abbigliamento protettivo nelle ore serali e notturne, per ridurre il rischio di punture e quindi di contagio.
Parallelamente, sono stati notificati 7 casi di infezione da Usutu virus, un altro flavivirus trasmesso dalle zanzare, con presenza accertata in 16 regioni italiane. Sebbene meno noto, l’Usutu virus può causare sintomi simili al West Nile e richiede attenzione nelle diagnosi differenziali.
L’ISS continua a monitorare la circolazione di questi arbovirus, fondamentali per governare le strategie di prevenzione e tutela della salute pubblica nel nostro Paese.






