Roma, 31 luglio 2025 – La Regione Lazio ha reso noto che nelle ultime 24 ore sono stati confermati tre nuovi casi di infezione da Virus West Nile. I dati arrivano dal laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, che ha certificato la diagnosi. Dei tre pazienti, uno presenta sintomi febbrili, mentre due manifestano la sindrome neurologica. Due casi sono stati registrati a Cisterna di Latina e uno a Sabaudia.
Aggiornamento sulla diffusione del Virus West Nile nel Lazio
Con questi nuovi casi, i contagiati nel 2025 nella regione salgono a 61. La maggioranza è monitorata dalla Asl di Latina (57 casi), mentre due casi sono seguiti dalla Asl Roma 6, uno dalla Asl di Frosinone e un altro caso è stato registrato fuori regione, con probabile esposizione nella provincia di Caserta.
Il quadro clinico dei 61 casi è variegato: 19 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari, 6 sono stati dimessi, 30 sono in cura domiciliare, 3 sono ricoverati in terapia intensiva e si registrano 3 decessi correlati alla malattia.
In risposta all’aumento dei casi, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha firmato un’ordinanza urgente che impone ai Comuni con circolazione virale attiva di effettuare interventi straordinari di disinfestazione, sia adulticida sia larvicida, con il supporto delle aziende sanitarie locali e dell’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana. Le risorse per queste operazioni saranno stanziate dalla Regione tramite una delibera di Giunta dedicata.
Il monitoraggio e le misure di prevenzione
Francesco Vairo, direttore del Servizio regionale per Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive (Seresmi) dello Spallanzani, ha sottolineato come l’aumento dei casi evidenzi l’efficacia della rete di sorveglianza regionale e l’importanza della sensibilizzazione dei medici di medicina generale. Il sistema permette di monitorare attentamente i pazienti a rischio di complicazioni neurologiche e di intervenire tempestivamente per il controllo del vettore, ovvero le zanzare del genere Culex.
Oltre agli interventi di disinfestazione, la Regione ha disposto l’estensione del test Nucleic Acid Test per il Virus West Nile a tutti i donatori di sangue, al fine di garantire la sicurezza trasfusionale in considerazione dell’evoluzione epidemiologica.
Il virus West Nile, un arbovirus trasmesso principalmente dalle punture di zanzare, può causare sintomi che vanno dalla febbre lieve a gravi complicazioni neurologiche, specie negli anziani e nei soggetti con patologie pregresse. Nel Lazio, l’attenzione resta alta, con un piano di prevenzione e controllo che coinvolge numerosi operatori sanitari e volontari.






