Uno studio pubblicato su BMJ Global Health ha mostrato i dati sul calo dei decessi nei Paesi a basso reddito grazie ai vaccini
Le vaccinazioni d’emergenza negli ultimi due decenni hanno rappresentato uno strumento cruciale nella lotta contro le epidemie più letali che affliggono i paesi a basso reddito. Un recente studio pubblicato su BMJ Global Health e realizzato dal Burnet Institute in collaborazione con Gavi, the Vaccine Alliance, mette in luce risultati straordinari sull’impatto di queste campagne vaccinali urgenti.
Vaccini d’emergenza: un taglio del 60% nei decessi
Analizzando 210 epidemie di cinque malattie infettive – colera, Ebola, morbillo, meningite e febbre gialla – in 49 Paesi a basso reddito tra il 2000 e il 2023, la ricerca ha evidenziato che la risposta vaccinale d’emergenza ha ridotto i decessi mediamente di quasi il 60%. In particolare, le campagne vaccinali contro la febbre gialla e l’Ebola hanno ottenuto risultati eccezionali, abbattendo rispettivamente i decessi del 99% e del 76%. Per il morbillo, la riduzione è stata del 52% per i decessi e del 59% per i casi.
Oltre ai benefici sanitari, l’impatto economico è stato straordinario: si stima che queste azioni abbiano generato complessivamente almeno 32 miliardi di dollari di benefici economici, includendo la prevenzione di morti premature e di anni di vita persi a causa di disabilità. Lo studio sottolinea inoltre l’importanza di una risposta rapida alle epidemie e di una solida copertura vaccinale di routine per contenere la diffusione di queste malattie.
Il ruolo decisivo di Gavi e le strategie future
Gavi, the Vaccine Alliance, è stata protagonista nel finanziare la maggior parte delle campagne vaccinali d’emergenza analizzate. L’Alleanza, che opera grazie a una partnership pubblico-privata con governi, organizzazioni internazionali e fondazioni, continua a sostenere l’accesso globale ai vaccini, coprendo costi, distribuzione e campagne nei paesi più vulnerabili.
Con la nomina recente della dottoressa Sania Nishtar a CEO, Gavi si prepara a un ambizioso piano strategico per il periodo 2026-2030, che prevede il più grande investimento mai fatto per la sicurezza sanitaria globale. L’obiettivo è mantenere e ampliare le scorte vaccinali esistenti, introdurre nuovi vaccini per malattie emergenti come il vaiolo delle scimmie e l’epatite E, e rafforzare la prevenzione nelle aree ad alto rischio.
La vaccinazione d’emergenza si conferma così uno strumento vitale per salvare vite e proteggere la salute pubblica globale, in particolare nei contesti dove le epidemie rappresentano una minaccia costante.






