San Francisco, 19 novembre 2025 – Un nuovo studio condotto dall’Università della California a San Francisco (UCSF) ha evidenziato che il consumo moderato di caffè può avere un effetto protettivo contro la fibrillazione atriale, una delle aritmie cardiache più diffuse a livello mondiale. I risultati, pubblicati sulla rivista medica statunitense JAMA, confermano che bere una tazzina di caffè al giorno può ridurre fino al 39% il rischio di recidive di questa patologia in soggetti già affetti dal disturbo.
Lo studio sulla fibrillazione atriale e il caffè
Il gruppo di ricerca ha monitorato per sei mesi un campione di 200 volontari, con età media di poco meno di 70 anni, affetti da fibrillazione atriale persistente. Questi pazienti erano stati sottoposti in precedenza a procedure per correggere il ritmo cardiaco alterato. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha continuato a consumare almeno una tazza di caffè caffeinato al giorno, mentre all’altro è stata vietata la caffeina.

I risultati hanno mostrato un calo significativo, pari al 39%, degli episodi di fibrillazione atriale tra coloro che hanno mantenuto il consumo di caffè, rispetto ai pazienti che l’avevano eliminato dalla dieta. Il principale autore dello studio, il dottor Gregory Marcus, ha sottolineato che la caffeina potrebbe esercitare un’azione protettiva attraverso meccanismi come l’effetto anti-infiammatorio e diuretico, oltre a un possibile riequilibrio del tono vagale, importante nella regolazione del ritmo cardiaco.
Consumo moderato e precauzioni
Nonostante i risultati incoraggianti, gli esperti invitano alla cautela: un consumo eccessivo di caffeina può ancora rappresentare un rischio per alcuni soggetti, soprattutto per chi è particolarmente sensibile o presenta altre condizioni cardiache. La quantità ottimale individuata dallo studio è di una tazza al giorno, dose che si è dimostrata benefica senza effetti collaterali significativi.
Parallelamente, emerge anche l’importanza di uno stile di vita equilibrato, che includa una dieta sana, attività fisica regolare e la gestione dello stress, per prevenire e controllare la fibrillazione atriale. Questo studio, condotto da un importante centro di ricerca come l’Università della California – San Francisco, rappresenta un passo avanti nella comprensione del ruolo del caffè nella salute cardiaca, contribuendo a rivedere consigli medici tradizionalmente prudenti riguardo al consumo di caffeina in pazienti con aritmie.






