Roma, 24 settembre 2025 – Il peso globale dei tumori è destinato a crescere in maniera significativa entro il 2050, con un incremento stimato del 61% nei nuovi casi e del 75% nei decessi. Lo evidenzia uno studio internazionale pubblicato su The Lancet a firma del gruppo di ricerca “Global Burden of Disease Study Cancer Collaborators”.
Crescita esponenziale di casi e decessi per tumori
Secondo la ricerca, il numero annuo di nuovi casi di tumore aumenterà da 18,5 milioni nel 2023 a oltre 30 milioni entro il 2050. Parallelamente, i decessi per neoplasie passeranno da 10,4 a 18,6 milioni. Questo incremento è attribuibile a tre fattori principali: la crescita demografica, l’invecchiamento della popolazione e la diffusione di fattori di rischio favorevoli all’insorgenza del cancro.
Nel periodo 1990-2023, i nuovi casi di cancro sono più che raddoppiati a livello globale, con una crescita del 74% dei decessi. Le neoplasie che maggiormente hanno contribuito alla mortalità sono state il cancro del polmone (2,04 milioni di morti), del colon (1,11 milioni), dello stomaco (935mila), della mammella (778mila) e dell’esofago (577mila).
Impatto maggiore nei Paesi a basso e medio reddito
Lo studio sottolinea come oltre la metà dei nuovi casi e i due terzi dei decessi previsti entro il 2050 si concentreranno nei Paesi a basso e medio reddito. A riguardo, la coautrice Meghnath Dhimal del Nepal Health Research Council ha definito questa prospettiva un “disastro imminente”, pur evidenziando che vi sono interventi economicamente vantaggiosi per la prevenzione e il trattamento del cancro in tutte le fasi di sviluppo dei Paesi.
Un aspetto cruciale emerso dall’indagine è che il 42% dei decessi per cancro nel 2023 era attribuibile a 44 fattori di rischio potenzialmente modificabili. Tra questi, il consumo di tabacco rappresenta il fattore più rilevante, responsabile del 21% delle morti per tumore a livello globale. Altri fattori importanti includono una dieta scorretta, l’alcol, i rischi professionali, l’inquinamento atmosferico, l’obesità e i rapporti sessuali non protetti.
Theo Vos, coautore dello studio, ha evidenziato come “con 4 decessi su 10 legati a fattori di rischio noti, esistono enormi opportunità per i Paesi di agire prevenendo casi di cancro e salvando vite umane”.
L’analisi ribadisce quindi l’importanza di potenziare i sistemi sanitari per garantire diagnosi tempestive e terapie efficaci, oltre a promuovere politiche di prevenzione mirate alla riduzione dei fattori di rischio modificabili.



