Con l’avvento dell’inverno e la concomitanza di diverse infezioni respiratorie, distinguere tra COVID-19 e influenza è diventato un tema di grande attualità e complessità. Le varianti attuali di SARS-CoV-2, come la Stratus (XFG), Nimbus NB.1.8.1 e XEC, presentano sintomi sempre più sovrapponibili a quelli delle comuni sindromi influenzali, rendendo difficile una diagnosi solo basata sull’osservazione clinica.
Sintomi e caratteristiche cliniche di COVID-19 e influenza nel 2025
Le manifestazioni di COVID-19 oggi si presentano principalmente con febbre, tosse secca o produttiva, mal di gola intenso (talvolta definito “mal di gola a lametta” per la variante Stratus), congestione nasale, rinorrea, stanchezza, dolori muscolari, cefalea e, occasionalmente, disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea. I sintomi classici di perdita o alterazione di gusto e olfatto, caratteristici delle prime fasi della pandemia, sono ormai rari ma non scomparsi.
L’influenza stagionale, causata dai virus Orthomyxoviridae, si manifesta con febbre alta e brusca, dolori muscolari marcati, mal di testa, tosse secca, malessere generale e sintomi respiratori simili a quelli del COVID-19. In alcuni casi, soprattutto nei bambini, si possono osservare disturbi gastrointestinali. La durata dei sintomi è comparabile a quella del COVID-19, con un’incubazione di 1-4 giorni per l’influenza e 2-5 giorni per la COVID-19, rendendo ancora meno attendibile la distinzione basata sui tempi.
Diagnosi e gestione: il ruolo imprescindibile del test
Non esiste un sintomo specifico capace di distinguere con certezza il COVID-19 dall’influenza; pertanto, l’unica via per una diagnosi precisa resta il test molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 e, se indicato, per virus influenzali. La diagnosi precoce consente una gestione più mirata, soprattutto per i soggetti fragili, nelle cui categorie rientrano anziani, immunodepressi, persone con patologie croniche, donne in gravidanza e bambini piccoli.
In caso di positività a COVID-19, pur non essendo più obbligatorio l’isolamento, il Ministero della Salute raccomanda prudenza con l’uso di mascherine FFP2, il rispetto dell’igiene delle mani e l’evitamento di contatti con persone vulnerabili. L’assistenza medica deve essere tempestiva se i sintomi peggiorano o non migliorano.
Prevenzione e vaccinazione: un approccio integrato
La prevenzione contro COVID-19 e influenza si basa su misure comuni: distanziamento, igiene delle mani, uso corretto della mascherina in ambienti a rischio e soprattutto la vaccinazione. Le formulazioni vaccinali anti-COVID-19 sono aggiornate in base alle varianti più recenti e continuano a ridurre significativamente forme severe e ospedalizzazioni. Parallelamente, la vaccinazione antinfluenzale, che ogni anno viene aggiornata per contrastare i ceppi circolanti, rimane fondamentale per proteggere le categorie più a rischio.
In Italia, la campagna vaccinale 2025 è attiva e gratuita per chiunque, con particolare attenzione agli over 60, ai fragili, alle donne in gravidanza e al personale sanitario. La somministrazione simultanea dei vaccini contro COVID-19, influenza e RSV è raccomandata e rappresenta un’importante strategia per contenere la diffusione delle infezioni respiratorie stagionali.
L’approccio combinato di sorveglianza continua, test diagnostici e vaccinazioni aggiornate costituisce oggi la migliore arma per contrastare efficacemente sia il COVID-19 che l’influenza, proteggendo soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione.





