Napoli, 16 giugno 2025 – “Un italiano su cinque non sa che gli screening per la prevenzione sono gratuiti“, ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto oggi alla prima edizione degli Stati Generali della Prevenzione, in corso presso il Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli. Il dato emerge da un recente sondaggio commissionato all’Istituto Piepoli su un campione rappresentativo della popolazione interessata dai programmi di screening.
Consapevolezza e adesione agli screening: sfide da superare
Secondo Schillaci, tra coloro che hanno ricevuto l’invito a sottoporsi agli screening, circa il 20% ha scelto di non eseguire il test. Le motivazioni principali sono la mancanza di tempo, la convinzione di essere in buona salute e, in alcuni casi, una certa pigrizia. “È qui che dobbiamo moltiplicare gli sforzi per aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza di prendersi cura di sé anche in assenza di sintomi”, ha sottolineato il ministro.
Gli screening oncologici – gratuiti e poco invasivi – sono strumenti fondamentali per la diagnosi precoce, che aumenta significativamente le possibilità di guarigione e permette di risparmiare risorse per il Servizio sanitario nazionale. Attualmente, sono previsti screening gratuiti per la mammografia (donne tra 50 e 69 anni ogni due anni), il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (cittadini tra 50 e 70 anni ogni due anni) e il Pap test o test per il Papillomavirus (donne tra 25 e 64 anni).
Stili di vita e prevenzione: un impegno ancora aperto
Il ministro ha messo in luce anche il ruolo cruciale degli stili di vita nel contrasto alle malattie croniche e ai tumori. “In Italia, 4 adulti su 10 sono in sovrappeso o obesi, con un’incidenza maggiore nelle regioni del Sud come Molise, Campania, Basilicata e Puglia”, ha evidenziato. L’obesità infantile rappresenta un problema non trascurabile: il 19% dei bambini è in sovrappeso e il 9,8% è obeso, con un 2,6% che presenta obesità grave.
La sedentarietà interessa quasi un quarto degli italiani (24%), con un ulteriore 28% che pratica attività fisica solo parzialmente. Anche in questo ambito, le regioni meridionali risultano penalizzate. Il ministro ha rimarcato la necessità di un maggiore impegno da parte degli operatori sanitari nel promuovere l’attività fisica, soprattutto tra le persone in sovrappeso o con patologie croniche.
Le scuole sono state individuate come un target centrale del Piano nazionale della prevenzione, con il 34% dei progetti regionali dedicati agli stili di vita sani e numerose iniziative di comunicazione e formazione già attivate.
L’evento di Napoli riunisce istituzioni, comunità scientifica e professionisti per promuovere un approccio integrato e basato su evidenze scientifiche, con l’obiettivo di rilanciare la prevenzione come pilastro fondamentale della salute pubblica.
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