Roma, 27 ottobre 2025 – L’impegno contro il cancro rappresenta una priorità assoluta per l’Italia, come ribadito dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto recentemente alle celebrazioni per “I giorni della ricerca” promosse dalla Fondazione Airc al Quirinale. Nel corso dell’incontro, il ministro ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato che unisca ricerca, assistenza e innovazione per affrontare la complessa sfida oncologica.
Schillaci e il Piano Nazionale Oncologico: investimenti per la ricerca
Schillaci ha ricordato che nel gennaio 2023 è stato approvato il nuovo Piano Nazionale Oncologico, che definisce le linee guida fondamentali su prevenzione, diagnosi precoce, cura, assistenza e ricerca. Questo piano rappresenta la cornice comune su cui si basano i percorsi regionali, con obiettivi misurabili, responsabilità condivise e monitoraggio continuo.
Nel triennio più recente, gli stanziamenti per la ricerca oncologica sono stati significativi: 135 progetti di Ricerca Finalizzata sono stati finanziati con oltre 52 milioni di euro, mentre i fondi del PNRR hanno sostenuto 95 progetti dedicati a tumori rari e oncologia nell’ambito delle malattie croniche non trasmissibili, per un totale di 89,2 milioni di euro. A questi si aggiungono 55 milioni di euro destinati agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nel 2024 e altri 23 milioni erogati all’AIRC tramite il 5 per mille.
Il ministro ha evidenziato come “la miglior terapia è quella che non serve fare”, rimarcando il ruolo centrale della prevenzione attraverso gli screening oncologici, l’educazione agli stili di vita e il controllo ambientale dei fattori di rischio. La nuova legge di bilancio ha previsto un potenziamento degli screening mammografici e del colon retto, con l’estensione delle fasce d’età interessate. Inoltre, sono stati stanziati ulteriori fondi per la Rete italiana per lo screening polmonare, con l’obiettivo di includere lo screening del cancro al polmone nei programmi del servizio pubblico.
Tumore al seno: attenzione al gap territoriale e campagne di prevenzione
Il tumore al seno resta la neoplasia più diffusa tra le donne italiane, rappresentando circa il 30% di tutte le diagnosi oncologiche femminili. Nel 2023, sono stati stimati oltre 55.900 nuovi casi. Il ministro Schillaci ha richiamato l’attenzione su un netto divario nella copertura dello screening mammografico tra Nord e Sud Italia, sollecitando le Regioni a intensificare gli sforzi per sensibilizzare la popolazione femminile e promuovere la partecipazione ai programmi di screening.
L’allargamento della fascia d’età target, ora prevista dai 45 ai 74 anni, è considerato un passo importante per aumentare la diagnosi precoce e migliorare la prognosi. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di tumore al seno in Italia è dell’88%, un dato superiore alla media europea, frutto dei progressi della ricerca e della diffusione delle Breast Unit, riconosciute a livello continentale come modello di eccellenza per la presa in carico multidisciplinare.
In questo contesto, la campagna “FrecciaRosa”, attiva da 15 anni, continua a portare visite senologiche gratuite a bordo dei treni italiani, trasformando stazioni e convogli in spazi di informazione e prevenzione. Nel 2024, il progetto ha coinvolto milioni di viaggiatori, offrendo migliaia di prestazioni e promuovendo stili di vita sani e l’adesione agli screening del Servizio Sanitario Nazionale. Schillaci ha ribadito che “portare la prevenzione sempre più vicino ai cittadini è una priorità assoluta” per vincere la sfida contro il cancro.
Ogni euro investito nella ricerca e nella prevenzione rappresenta un investimento sulla qualità della vita dei cittadini e sull’efficacia del sistema sanitario nazionale, ha concluso Schillaci, auspicando un utilizzo ottimale delle risorse per garantire cure migliori e più eque su tutto il territorio nazionale.





