ROMA – Rafforzamento del personale, prevenzione e integrazione tra pubblico e privato. Sono stati questi i tre temi centrali del convegno “Italia della Salute: date, percezioni e nuove esigenze”, svoltosi a Roma presso il Ceo For Life in Piazza Montecitorio, che ha riunito esponenti delle istituzioni, della sanità e della ricerca per discutere il futuro del sistema sanitario nazionale.
Nel corso dell’incontro, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini e il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone hanno delineato le priorità per affrontare le nuove sfide del settore: dal potenziamento degli organici alla riorganizzazione dei servizi, fino alla crescente emergenza legata alla salute mentale.
Rocca: “Un piano da 14 mila assunzioni per rafforzare la sanità del Lazio”
Francesco Rocca, che in qualità di presidente della Regione Lazio mantiene anche la delega alla Sanità, ha aperto il dibattito illustrando i risultati del piano di potenziamento del personale sanitario regionale. “Sicuramente per quello che riguarda la mia regione tutto dipende dall’amministrazione – ha spiegato Rocca – perché c’è un lavoro di attenzione ai numeri che dovevano crescere e di rafforzamento del personale sanitario”.
Il presidente ha ricordato che al momento del suo insediamento “la dotazione di personale era largamente insufficiente”, e per questo è stato avviato “un piano assunzionale di quasi 14.000 unità, con 11.000 nuovi assunti e 3.000 stabilizzazioni”.
Rocca ha sottolineato come l’obiettivo sia “garantire una maggiore capacità operativa e un miglior servizio ai cittadini”, pur riconoscendo che alcune specialità restano in sofferenza: “La medicina d’urgenza, in particolare, rappresenta un dramma nazionale, perché le iscrizioni alle scuole di specializzazione sono in costante calo. Serve un’azione comune per invertire la tendenza”.
Per l’ex presidente della Croce Rossa Italiana, oggi “il successo nella sanità dipende da una gestione attenta e responsabile, fondata su dati concreti e sulla valorizzazione del capitale umano”.
Zaffini: “Il modello sanitario italiano unisce pubblico e privato in modo virtuoso”
A seguire, il senatore Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali, sanità e lavoro del Senato, ha posto l’accento sulla specificità del modello italiano, basato sulla cooperazione tra pubblico e privato convenzionato.
“Il modello italiano è virtuoso – ha affermato – con strutture come il Gemelli, il San Raffaele e l’Humanitas che erogano circa il 40% delle prestazioni del nostro Servizio sanitario nazionale. Questa sinergia è un patrimonio che dobbiamo preservare”.
Secondo Zaffini, l’equilibrio tra i due pilastri del sistema è dinamico e va modulato a seconda delle esigenze: “Ci sono momenti in cui il privato convenzionato riesce a sostenere meglio il sistema, e altri in cui è necessario un forte investimento sul pubblico, che resta il primo riferimento per la tutela della salute”.
Il senatore ha infine ricordato che “la sostenibilità della sanità italiana passa attraverso una governance efficiente, che sappia bilanciare risorse, qualità delle prestazioni e accessibilità per i cittadini”.
Bellantone: “Salute mentale ancora sottovalutata, serve più prevenzione”
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, ha chiuso i lavori richiamando l’attenzione su un’emergenza sanitaria in crescita: quella della salute mentale.
“Innanzitutto bisogna percepire il problema, perché purtroppo non è ancora percepito nella sua gravità – ha osservato Bellantone –. È un fenomeno diffuso che colpisce sempre più persone, anche in età giovanile, e che richiede una risposta organica da parte delle istituzioni”.
Per il numero uno dell’ISS, “la prevenzione è la regina di tutte le politiche”. Serve dunque “ampliare la rete di diagnostica e terapia precoce delle malattie mentali, investendo nella formazione degli operatori e nella sensibilizzazione delle famiglie”.
L’attenzione crescente verso il disagio psicologico, ha aggiunto, “deve tradursi in strategie concrete, perché la salute mentale è una componente essenziale del benessere sociale e non può più essere trattata come un tema di nicchia”.
Un sistema in trasformazione
Il convegno ha confermato la centralità della sanità nel dibattito politico e istituzionale, evidenziando come le sfide future – dal reclutamento di medici e infermieri al rafforzamento dei servizi territoriali, fino alla gestione integrata tra pubblico e privato – richiedano una visione condivisa.
Tra i messaggi emersi, la consapevolezza che solo un investimento continuativo sulle persone, sulla prevenzione e sulla cooperazione tra i diversi attori del sistema potrà garantire al Paese un servizio sanitario universale e sostenibile.





