Cluj-Napoca, Romania, 15 dicembre 2025 – Dopo oltre quattro decenni di assenza, la lebbra, conosciuta anche come morbo di Hansen, è tornata a manifestarsi nell’Europa orientale, con quattro casi sospetti confermati in Romania e un caso isolato in Croazia. Le autorità sanitarie di entrambi i Paesi hanno attivato tempestivamente le misure di profilassi e rassicurato la popolazione sulla bassa contagiosità della malattia, sottolineando l’efficacia dei trattamenti disponibili.
Il ritorno della lebbra in Europa orientale: i casi confermati in Romania e Croazia
In Romania, precisamente a Cluj-Napoca, città chiave della Transilvania, sono stati segnalati quattro casi sospetti di morbo di Hansen, malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium leprae o dalla sua specie affine M. lepromatosis. La conferma è arrivata dopo 44 anni dall’ultimo caso registrato nel 1981. Tutti i casi riguardano donne di origine asiatica impiegate come massaggiatrici in un centro benessere della città. Il ministro della Sanità rumeno, Alexandru Rogobete, ha confermato un caso accertato e ha annunciato che gli altri tre sono in fase di verifica clinica e microbiologica. Le autorità hanno disposto la chiusura temporanea del salone fino al completamento dell’indagine epidemiologica e hanno avviato una sanificazione straordinaria dei locali, insieme a controlli medici su tutti i dipendenti.
Parallelamente, in Croazia, a Spalato, è stato individuato un caso isolato di lebbra, il primo dopo più di trent’anni, dato che l’ultimo risale al 1993. Il paziente è un lavoratore nepalese residente in Croazia da due anni con la sua famiglia. Bernard Kaić, responsabile del Servizio Epidemiologico dell’Istituto Croato di Sanità Pubblica, ha sottolineato che il paziente è stato diagnosticato tempestivamente e sta seguendo la terapia adeguata, mentre i contatti stretti sono stati sottoposti a terapia post-esposizione preventiva e sono costantemente monitorati. Le autorità croate hanno assicurato che la situazione è sotto controllo e che non vi sono rischi per la popolazione generale.
Caratteristiche cliniche e modalità di trasmissione del morbo di Hansen
La lebbra è una malattia infettiva granulomatosa e cronica che aggredisce principalmente la pelle, i nervi periferici e le mucose del tratto respiratorio superiore. Il batterio responsabile, caratterizzato da una crescita estremamente lenta, ha un periodo di incubazione variabile da sei mesi fino a più di dieci anni, rendendo difficile la diagnosi precoce.
La trasmissione avviene principalmente attraverso goccioline respiratorie emesse durante tosse o starnuti, ma richiede un contatto prolungato e stretto con persone infette. Questa peculiarità rende la lebbra molto meno contagiosa rispetto ad altre malattie respiratorie. La maggior parte della popolazione è naturalmente resistente all’infezione, e solo una minoranza con predisposizione genetica sviluppa la malattia.
I sintomi più evidenti comprendono lesioni cutanee caratterizzate da macule ipoestetiche o noduli, spesso accompagnate da perdita di sensibilità e neuropatia periferica, che può portare a debolezza muscolare e deformità se non trattata. Esistono diverse forme cliniche, dalla tubercoloide, meno grave e meno contagiosa, alla lepromatosa, più diffusa e severa. Il trattamento, basato su una combinazione di antibiotici specifici come la rifampicina e il dapsone, dura generalmente da sei a dodici mesi e porta alla completa guarigione, con i pazienti che diventano rapidamente non contagiosi.
La gestione sanitaria e le implicazioni epidemiologiche
Le autorità sanitarie di Romania e Croazia hanno evidenziato l’efficacia dei protocolli di sorveglianza epidemiologica attivati, che hanno permesso di individuare rapidamente i casi e di avviare la profilassi sui contatti a rischio. In Romania, il ministro Rogobete ha voluto tranquillizzare la popolazione, ricordando che il trattamento riduce progressivamente la possibilità di trasmissione fino alla sua completa scomparsa. Il centro massaggi coinvolto ha subito una chiusura temporanea e una sanificazione straordinaria, mentre i dipendenti sono sottoposti a esami medici.
In Croazia, il monitoraggio continuo dei contatti stretti e la terapia preventiva hanno impedito ogni possibile diffusione, confermando che il rischio per la comunità è estremamente basso. Le campagne informative mirano a contrastare il persistere dello stigma legato alla lebbra, una malattia che nel passato ha provocato isolamento sociale e discriminazioni, e a sottolineare che oggi è una patologia curabile e poco contagiosa.
Secondo i dati aggiornati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la lebbra rimane endemica in alcune aree del mondo come India, Brasile, Indonesia, Repubblica Democratica del Congo e Bangladesh, ma le migrazioni internazionali e la mobilità globale hanno portato a sporadici casi in regioni dove la malattia era considerata eliminata. Nonostante la rarità e la bassa diffusività, il morbo di Hansen non deve essere sottovalutato, e la sorveglianza epidemiologica rimane fondamentale per evitare focolai.
Contesto storico e attuale della lebbra in Europa
La lebbra, o malattia di Hansen, ha origini antiche, con testimonianze risalenti anche al II millennio a.C. in India e Asia. In Europa, la malattia è stata endemica fino al XX secolo, ma grazie ai progressi medici e ai trattamenti antibiotici, il numero dei casi si è ridotto drasticamente, al punto che in molti Paesi europei la malattia era considerata ormai scomparsa. Il ritorno dei casi in Romania e Croazia rappresenta quindi un fenomeno raro ma non inatteso, collegato all’aumento delle migrazioni e alla lunga incubazione del batterio.
Oggi, la lebbra non è più una malattia incurabile né altamente contagiosa, ma il suo impatto sociale rimane significativo a causa dello stigma storico. Le autorità sanitarie europee insistono sull’importanza della diagnosi precoce, della terapia adeguata e della corretta informazione pubblica per evitare allarmismi e garantire la salute collettiva.
Le indagini epidemiologiche proseguono in entrambe le nazioni per mappare eventuali contatti a rischio e assicurare un monitoraggio efficace. Nel frattempo, la comunità medica e sanitaria continua a promuovere campagne di sensibilizzazione per far comprendere le reali caratteristiche della malattia e superare pregiudizi obsoleti.
