La partenogenesi è la riproduzione senza fecondazione maschile: negli esseri umani non produce gravidanze vitali. Ecco cosa dice la biologia, quali fenomeni simili sono stati osservati, perché nei mammiferi non funziona e cosa succede invece in altre specie.
Cos’è la partenogenesi (e cosa non è)
Con partenogenesi si intende lo sviluppo di un embrione a partire da un ovocita non fecondato, quindi senza spermatozoi. In natura è documentata in diversi animali (rettili, pesci, insetti, alcuni uccelli), dove può essere obbligata o facoltativa.
Nell’essere umano, e più in generale nei mammiferi, non esistono nascite vitali da partenogenesi naturale. Questo punto è cruciale: una donna non può portare a termine una gravidanza da un uovo attivato senza DNA paterno.
Spesso si confondono tre cose diverse:
“Gravidanza senza rapporto”: possibile con inseminazione artificiale o fecondazione in vitro; ma c’è comunque seme.
Attivazione ovocitaria: l’ovocita può iniziare a dividersi in modo anomalo senza fecondazione; non porta a un feto vitale.
Miti o narrazioni religiose: non appartengono alla letteratura scientifica.
Perché nei mammiferi la partenogenesi non funziona
Tre meccanismi biologici la rendono impraticabile:
Imprinting genomico
Alcuni geni vengono “marchiati” in modo diverso a seconda che provengano da madre o padre. Lo sviluppo normale richiede entrambi i set di imprinting. Un embrione composto solo da materiale materno (ginegenote) o solo paterno (androgenote) non si sviluppa correttamente: tipicamente si arresta precocemente o forma tessuti anomali (per esempio, alterazioni della placentazione).Sviluppo della placenta
Nei mammiferi, la placenta è fortemente regolata da geni con imprinting paterno. Senza segnali “paterni”, la placenta è difettosa e la gravidanza non procede.Regolazioni epigenetiche complesse
L’epigenoma dell’ovocita e quello dello spermatozoo sono complementari. Copiare due volte il programma “materno” non sostituisce quello “paterno” e porta a arresto dello sviluppo.

Cosa si è osservato nell’essere umano
Pur non esistendo nascite partenogenetiche vitali, la letteratura riporta fenomeni che spiegano perché il tema ricorra:
Attivazione partenogenetica spontanea
In rari casi, un ovocita può attivarsi senza fecondazione e avviare poche divisioni. Questi cloni cellulari non sono embrioni vitali e vanno incontro ad arresto.Teratomi ovarici
Alcuni teratomi (tumori spesso benigni) mostrano profili genetici compatibili con un’origine ginegenotica: cellule che derivano da un ovocita attivato senza spermatozoo. Non sono gravidanze: sono proliferazioni cellulari disorganizzate.Mosaicismi e chimerismi con linea partenogenetica
In rarissime persone, una quota minoritaria di cellule mostra caratteristiche genetiche compatibili con una derivazione partenogenetica, mentre il resto del corpo deriva da fecondazione normale. Ciò suggerisce un evento precoce di attivazione ovocitaria poi “mescolato” con un embrione fecondato. Anche qui: nessuna gravidanza senza contributo paterno, ma tracce cellulari di un evento irregolare avvenuto allo stadio iniziale.Attivazione ovocitaria in laboratorio
In condizioni controllate, è possibile attivare ovociti umani non fecondati (ad esempio con ionofori del calcio). Questi “parthenoti” possono formare blastocisti non vitali, utili solo per ricerca (per esempio, studio dell’imprinting o derivazione di linee cellulari). Non sono embrioni destinati a uno sviluppo completo.
“Senza rapporto” non significa “senza uomo”
È importante distinguere l’assenza di rapporto sessuale dall’assenza di spermatozoi:
Con inseminazione intrauterina o FIVET/ICSI, una donna può concepire senza rapporto, ma c’è sempre DNA maschile (da partner o donatore).
La domanda “si può rimanere incinta senza uomo?” in senso biologico (senza spermatozoi) ha risposta no.
Come funziona la partenogenesi negli altri animali
La partenogenesi naturale o indotta è stata osservata in:
Rettili (es. varani, alcune lucertole): spesso tramite automissi (fusione di prodotti meiotici dello stesso ovocita) che ripristina la diploidia.
Pesci e squali: eventi documentati in cattività e in natura.
Insetti (api, formiche, afidi): meccanismi consolidati all’interno del ciclo vitale.
Alcuni uccelli: eventi rari, con peculiarità legate al sistema cromosomico ZW/ZZ.
Queste specie non hanno lo stesso vincolo di imprinting dei mammiferi o lo gestiscono in modo diverso, consentendo sviluppo viabile anche senza contributo maschile.
Le tecniche di ricerca rilevanti
Nello studio della biologia della riproduzione umana ricorrono diversi strumenti:
Attivazione ovocitaria artificiale (AOA): utilizza stimoli (per esempio Ca²⁺-ionofori) per imitare l’onda di calcio che segue la fecondazione. Serve a studiare fallimenti di fecondazione e meccanismi di attivazione; non produce gravidanze senza spermatozoi.
Modelli parziali di imprinting: analisi di quali geni richiedono il contributo materno o paterno per lo sviluppo di specifici tessuti (in particolare la placenta).
Linee cellulari da parthenoti: talvolta sono state derivate cellule pluripotenti da strutture generate per partenogenesi non vitale, per scopi sperimentali. Non sono destinate alla riproduzione umana.
Domande frequenti (FAQ)
Una donna può rimanere incinta senza penetrazione?
Sì, se spermatozoi raggiungono la vagina (per esempio, eiaculazione esterna seguita da contatto), può avvenire la fecondazione. Non è partenogenesi.
Esistono testimoni “veri” di nascite umane senza uomo?
No. I casi aneddotici non hanno conferma genetica. La biologia dei mammiferi richiede contributo materno e paterno per uno sviluppo a termine.
Perché si parla di “concezioni verginali” in medicina?
In medicina si usa talvolta “verginale” per indicare assenza di rapporti vaginali, ma le gravidanze riportate in questi contesti implicano sempre presenza di sperma in prossimità dell’introito vaginale o uso di gameti tramite tecniche mediche.
Si potrebbe forzare la partenogenesi umana con l’ingegneria genetica?
A oggi, ricreare in un mammifero l’intero assetto di imprinting paterno a partire da materiale solo materno è oltre le capacità clinicamente accettabili e solleva problemi etici enormi. La ricerca di base in modelli animali esplora i limiti teorici, ma non esiste un percorso applicabile all’uomo per creare gravidanze senza DNA maschile.
Cosa tenere a mente
La gravidanza umana necessita dell’incontro tra ovocita e spermatozoo.
Eventi come attivazioni ovocitarie, teratomi o rari chimerismi non dimostrano partenogenesi con esito vitale.
In altre specie la partenogenesi è possibile; nei mammiferi è impedita da imprinting ed esigenze della placentazione.
“Senza rapporto” non è sinonimo di “senza uomo”: la riproduzione assistita può avvenire senza coito, ma non senza sperma.






