Il consumo di snack, bibite zuccherate e carni lavorate è associato a un incremento del rischio di psoriasi, secondo uno studio pubblicato su Nutrients
Il legame tra alimentazione e salute è un tema di crescente interesse, e un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrients ha rivelato un aspetto preoccupante: il consumo di snack, bibite zuccherate e carni lavorate è associato a un aumento del rischio di psoriasi, una malattia infiammatoria cronica della pelle. Condotta da esperti dello Shenzhen Institute of Dermatology su un campione di oltre 120.000 adulti britannici, questa ricerca mette in luce come i cibi ultra-processati possano avere effetti negativi significativi sulla salute cutanea.
I cibi ultra-processati e il rischio di psoriasi
I cibi ultra-processati sono alimenti che hanno subito numerosi processi di lavorazione industriale. Caratterizzati da un elevato contenuto di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale, questi prodotti presentano un livello ridotto di nutrienti essenziali come vitamine e fibre. La ricerca ha dimostrato che un incremento del 10% nel consumo di tali alimenti è correlato a un aumento del 6% del rischio di sviluppare psoriasi. Si stima che il 30,5% di questo rischio sia attribuibile all’indice di massa corporea (BMI), mentre il 6,5% è associato a processi di infiammazione sistemica.
L’importanza di una dieta sana
Un aspetto positivo emerso dallo studio è che la sostituzione del 20% dei cibi ultra-processati con alimenti freschi potrebbe comportare una riduzione del 18% del rischio di psoriasi. Questo suggerisce che piccole modifiche nella dieta possono avere un impatto significativo sulla salute della pelle. Una dieta equilibrata non solo aiuta a prevenire la psoriasi, ma può anche migliorare il benessere generale.
Urgenza di scelte alimentari consapevoli
Inoltre, un’altra indagine internazionale pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine ha confermato l’importanza di una dieta sana, indicando che un aumento del 10% nel consumo di cibi ultra-processati è associato a un incremento del 3% nella probabilità di mortalità prematura tra i 30 e i 69 anni. Questi dati sottolineano l’urgenza di affrontare l’alimentazione industriale come un fattore critico non solo per la salute dermatologica, ma anche per il benessere generale della popolazione. La crescente evidenza scientifica invita a riflettere sull’importanza di scelte alimentari più consapevoli e salutari per prevenire malattie e promuovere una vita più sana.






