Adelaide, 10 settembre 2025 – Un recente studio australiano ha evidenziato un rischio poco noto, ma significativo legato all’uso di farmaci agonisti del recettore GLP-1, come Ozempic, durante gli anni fertili delle donne. Mentre questi farmaci, originariamente sviluppati per il trattamento del diabete di tipo 2, sono sempre più prescritti per favorire la perdita di peso, molte donne li assumono senza utilizzare metodi contraccettivi efficaci, esponendosi a gravidanze non pianificate e potenzialmente rischiose per il feto.
L’uso di Ozempic tra donne in età fertile e i rischi associati alla gravidanza
L’indagine, condotta dalla Flinders University e pubblicata sul Medical Journal of Australia, ha analizzato oltre 1,6 milioni di donne australiane tra i 18 e i 49 anni tra il 2011 e il 2022. Delle 18.010 donne a cui è stato prescritto per la prima volta un agonista del recettore GLP-1, come Ozempic, solo il 21% utilizzava una forma di contraccezione. Nel 2022, più di 6.000 donne hanno iniziato un trattamento con questi farmaci, di cui oltre il 90% senza diagnosi di diabete, confermando l’uso crescente di questa classe farmacologica soprattutto per scopi legati alla perdita di peso.
Il professor associato Luke Grzeskowiak, farmacista e autore principale dello studio, ha sottolineato che “l’uso diffuso di questi farmaci tra donne in età fertile è preoccupante, soprattutto perché la contraccezione non viene quasi mai discussa come parte integrante della prescrizione”. I dati mostrano che il 2,2% delle donne è rimasto incinta entro sei mesi dall’inizio del trattamento, con un’incidenza maggiore tra le donne giovani con diabete e tra quelle senza diabete nella fascia dei trent’anni. Inoltre, le donne affette da sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) hanno mostrato una probabilità doppia di concepimento, probabilmente per un miglioramento della fertilità legato alla perdita di peso, anche quando la gravidanza non è programmata.
Semaglutide: caratteristiche e indicazioni d’uso
La semaglutide, principio attivo di Ozempic, è un agonista sintetico del recettore GLP-1 con un’emivita di circa sette giorni, somministrabile sia per via sottocutanea che orale. È commercializzato in diverse formulazioni: Ozempic per il diabete di tipo 2, Rybelsus in compresse e Wegovy per la gestione cronica dell’obesità. Questo farmaco agisce inducendo senso di sazietà e stimolando la secrezione di insulina in modo glucosio-dipendente, migliorando il controllo glicemico e facilitando una significativa riduzione del peso corporeo.
L’impiego clinico della semaglutide si è esteso rapidamente, includendo pazienti sovrappeso o obesi con comorbilità correlate, nonché adolescenti obesi sopra i 12 anni. Studi recenti hanno dimostrato una riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori e un miglioramento del profilo metabolico, ma i dati riguardanti la sicurezza in gravidanza restano limitati.
Allerta sulla sicurezza in gravidanza e necessità di linee guida più chiare
Sebbene la semaglutide sia risultata efficace e generalmente ben tollerata, uno studio animale dell’Università di Amsterdam ha associato l’esposizione a GLP-1 in gravidanza a ridotto accrescimento fetale e anomalie scheletriche. Nonostante la scarsità di dati umani, i potenziali rischi sono motivo di seria preoccupazione. Le linee guida del Regno Unito raccomandano alle donne in trattamento con agonisti del recettore GLP-1 di evitare la gravidanza e di utilizzare contraccezione efficace, raccomandazioni che in Australia risultano spesso disattese.
Il professor Grzeskowiak richiama l’attenzione sulla necessità che “la salute riproduttiva diventi parte integrante della valutazione clinica quando si prescrivono questi farmaci a donne in età fertile”. Viene inoltre sottolineata l’urgenza di sviluppare raccomandazioni più precise per garantire un utilizzo sicuro, evitando gravidanze non volute e potenziali danni al nascituro.
L’invito rivolto alle pazienti è quello di “discutere sempre con il proprio medico i rischi e i benefici prima di iniziare un trattamento con farmaci come Ozempic, assumendoli solo sotto stretto controllo medico”.
Parallelamente, sono necessari ulteriori studi per valutare in modo approfondito l’impatto degli agonisti del recettore GLP-1 sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale, al fine di informare meglio sia i professionisti sanitari sia le pazienti.






