Un team di ricercatori del Gabon ha sperimentato con successo un innovativo trattamento in dose unica che potrebbe rappresentare una svolta nella battaglia contro la malaria, una delle malattie più diffuse e letali del continente africano. Lo studio, condotto sotto la guida del dottor Ghyslain Mombo-Ngoma presso il Medical Research Centre di Lambaréné, punta a contrastare l’aumento della resistenza ai farmaci attualmente in uso.
Malarie, nuove speranze da un mix di farmaci
Il nuovo trattamento combina quattro composti antimalarici già ampiamente disponibili: sulfadossina, pirimetamina, artesunato e pironaridina. Questa formulazione è stata concepita per essere somministrata in una sola dose, semplificando notevolmente la cura rispetto ai tradizionali cicli di tre giorni. I test clinici condotti finora hanno dato risultati molto promettenti: il 93% dei pazienti trattati ha eliminato completamente i parassiti della malaria, un tasso di successo paragonabile a quello delle terapie standard.
L’urgenza di nuove soluzioni
“Con l’aumento dei decessi legati alla malaria, è indispensabile trovare soluzioni immediate”, ha dichiarato Mombo-Ngoma, spiegando che l’idea alla base del progetto è stata quella di “sfruttare al meglio i farmaci antimalarici già esistenti”. Il ricercatore sottolinea che il vantaggio di questa combinazione sta nella semplicità: una sola somministrazione può migliorare l’aderenza dei pazienti al trattamento, riducendo il rischio che il parassita sviluppi ulteriori resistenze.
La malaria continua a essere una minaccia
Nonostante gli sforzi di prevenzione, la malaria continua a essere una minaccia costante per la popolazione gabonese. A Libreville, la residente Julicia Nfono racconta la difficoltà di tenere lontana la malattia: “Usiamo le zanzariere e cerchiamo di evitare l’acqua stagnante, ma finché ci sono zanzare, la malaria torna sempre.” Le sue parole riassumono una realtà quotidiana per milioni di persone in Africa subsahariana, dove il clima e le condizioni ambientali favoriscono la proliferazione del vettore, la zanzara Anopheles.
Secondo i dati del Programma Nazionale di Controllo della Malaria del Gabon, nel solo 2024 sono stati registrati oltre 154.000 casi. I più colpiti restano i bambini sotto i cinque anni, che rappresentano la fascia di popolazione più vulnerabile. L’epidemiologo Hugues Ronel Essanga Ngomo ha definito la malaria “un grave problema di salute pubblica che continua a mettere sotto pressione il sistema sanitario nazionale”.
Prospettive per il futuro
Il trattamento in dose unica potrebbe rappresentare un passo decisivo per migliorare l’efficacia delle cure e semplificarne la somministrazione, soprattutto nelle aree rurali dove l’accesso ai servizi sanitari è limitato. Se confermati su larga scala, i risultati dello studio aprirebbero la strada a una nuova strategia terapeutica capace di contenere l’avanzata della malattia in Gabon e in altri Paesi africani duramente colpiti.
La ricerca, ancora in fase di verifica e analisi, viene accolta con grande interesse dalla comunità scientifica internazionale. In un continente dove la malaria uccide ogni anno centinaia di migliaia di persone, un trattamento semplice, efficace e facilmente accessibile potrebbe davvero cambiare il corso della lotta contro la malattia.

