Roma, 9 dicembre 2025 – Il virus Mpox continua a rappresentare una sfida globale, con una diffusione che non accenna a spegnersi nonostante un calo complessivo dei casi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato un bollettino aggiornato che conferma come, da inizio anno, siano stati registrati 48 mila casi e 201 decessi in tutto il mondo, con una prevalenza significativa in Africa.

Situazione epidemiologica globale e in Italia
Secondo l’ultimo rapporto, a ottobre 44 paesi hanno notificato 2.501 nuovi casi di Mpox, con 12 decessi. La maggior parte, circa il 75%, si concentra nel continente africano, in particolare nelle aree dell’Africa centrale dove circola il ceppo Ib del virus, responsabile della recente ondata epidemica. Questo ceppo preoccupa gli esperti per la sua capacità di trasmissione, che sembra essersi stabilizzata anche al di fuori dell’Africa.
L’Oms ha segnalato come almeno sei paesi, tra cui l’Italia, stiano registrando una trasmissione locale del ceppo Ib, senza che i casi siano legati a viaggi o contatti noti con soggetti infetti. In Italia, sono stati notificati due casi in maschi adulti, indipendenti tra loro e non associati a spostamenti internazionali recenti, un dato che indica una circolazione del virus nella comunità locale. Prima di questi casi, l’Italia aveva registrato un singolo episodio legato a un viaggio nella Repubblica Unita di Tanzania.
Nuova variante di Mpox identificata nel Regno Unito
Le autorità sanitarie del Regno Unito, attraverso l’Uk Health Security Agency (Ukhsa), hanno individuato una nuova variante di virus Mpox in un individuo rientrato da un viaggio in Asia. Il sequenziamento genetico ha rivelato un virus con caratteristiche ibride, contenente elementi sia del ceppo Ib, prevalente nell’Africa centrale, sia del ceppo IIb, responsabile dell’epidemia globale del 2022-2023.
La scoperta, sebbene non sorprendente vista la circolazione ampia e contemporanea dei due ceppi, solleva interrogativi sull’evoluzione del virus e sulla possibile diffusione di questa nuova variante. Al momento non è possibile stabilire se si tratti di un caso isolato o di una variante in circolazione. L’Ukhsa ha condiviso i dati con le organizzazioni internazionali, tra cui l’Oms, sottolineando l’importanza della sorveglianza genomica continua per monitorare i cambiamenti nel virus. Katy Sinka, responsabile delle infezioni sessualmente trasmissibili dell’Ukhsa, ha dichiarato: “È normale che i virus si evolvano, e ulteriori analisi ci aiuteranno a comprendere meglio questi cambiamenti”.
Mpox, noto fino al 2022 come “vaiolo delle scimmie”, è una malattia virale rara causata dall’Orthopoxvirus monkeypox, con sintomatologia simile a quella del vaiolo umano. La malattia è endemica in alcune aree dell’Africa centrale e occidentale, ma negli ultimi anni si sono verificati focolai anche in paesi non endemici, con una trasmissione significativa tra popolazioni specifiche. Il monitoraggio e la prevenzione rimangono cruciali per contenere la diffusione e limitare l’impatto della malattia a livello globale.






