Aumentano i casi di dengue e chikungunya in Italia: ecco tutti i dati e l’allarme dell’ISS a riguardo
Sono 68 i casi confermati di infezione umana da virus dengue e 22 quelli da virus chikungunya registrati in Italia dall’inizio dell’anno al 30 giugno. Lo rende noto l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel corso del convegno “Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia”, evento che coinvolge esperti nazionali del Ministero della Salute, dell’ISS, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) e delle Regioni.
Sorveglianza e diffusione delle arbovirosi in Italia
Secondo i dati aggiornati, tutti i casi di dengue e chikungunya sono stati associati a viaggi all’estero, senza decessi registrati. La maggioranza delle infezioni da virus dengue è stata contratta in Centro e Sud America e in paesi del Sud Est Asiatico, mentre i casi da virus chikungunya provengono principalmente da Madagascar, isola di Réunion e Sri Lanka. Sono inoltre stati segnalati 4 casi importati di infezione da virus Zika. Tra le arbovirosi endemiche italiane, al 30 giugno risultano 12 casi di encefalite da zecche (TBE) e 5 di infezione da Toscana virus, tutti autoctoni e senza decessi.
Un caso sporadico di infezione da virus West Nile è stato confermato durante il periodo di bassa trasmissione, mentre sono iniziate le prime segnalazioni di circolazione virale in pool di zanzare nelle province di Oristano e Venezia, con conseguente attivazione delle misure di controllo trasfusionali.
Il contesto internazionale e le misure di prevenzione
A livello globale, secondo le mappe dell’ECDC, i casi di dengue superano i tre milioni dall’inizio dell’anno, con 1.400 decessi, concentrati soprattutto in America del Sud, Asia, Oceania e alcuni paesi africani. La chikungunya conta 220.000 casi e 80 morti, con focolai soprattutto in America del Sud, in particolare Brasile, e in India. In Europa, dall’inizio del 2025, sono stati segnalati otto casi autoctoni di chikungunya in diverse regioni della Francia continentale e un caso di febbre emorragica Crimea-Congo in Spagna.
Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di malattie infettive dell’ISS, sottolinea che “le arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie importanti per la sanità pubblica e necessitano di un approccio One Health integrato per la prevenzione e il controllo”. L’attenzione è rivolta soprattutto al periodo da agosto a novembre, quando aumenta il rischio di focolai autoctoni trasmessi dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), vettore di dengue e chikungunya.
Per limitare i rischi, si raccomanda l’uso di repellenti, abiti protettivi, zanzariere e il controllo dei ristagni d’acqua, oltre a un’attenta informazione per chi viaggia in aree endemiche. In caso di sintomi sospetti al ritorno, è fondamentale consultare tempestivamente un medico.






