Monserrato, 31 luglio 2025 – L’allarme per un caso di intossicazione da botulino ha colpito la città di Monserrato, in Sardegna, dove quattro persone, tra cui un bimbo di 11 anni e una ragazza di 14, sono state ricoverate in condizioni critiche. I pazienti, senza legami familiari, hanno manifestato sintomi dopo aver partecipato alla “Festa Latina”, evento dedicato alla cultura e alla gastronomia latino-americana, dove avevano consumato tacos e guacamole.
Botulismo alimentare: cos’è e come si manifesta
Il botulismo è una grave malattia neuro-paralitica causata dalle tossine prodotte dal batterio Clostridium botulinum, presente comunemente nel suolo, nelle acque contaminate e negli alimenti sotto forma di spore molto resistenti. Queste spore possono germinare in assenza di ossigeno, in alimenti non adeguatamente sterilizzati o conservati, soprattutto nelle conserve fatte in casa o in prodotti mal conservati come salumi, verdure in conserva, paté e pesce essiccato.
L’intossicazione non è dovuta direttamente al batterio, ma alla tossina botulinica che esso produce in ambienti favorevoli. I sintomi, che si manifestano generalmente tra le 18 e le 72 ore dopo l’ingestione, includono inizialmente dolore addominale, nausea e vomito, per poi evolvere rapidamente in difficoltà nella deglutizione, alterazioni della vista (come diplopia), secchezza delle fauci, difficoltà nel linguaggio e paralisi muscolare progressiva. Nelle forme più gravi può insorgere paralisi respiratoria, con rischio di asfissia.
Diagnosi, trattamento e prevenzione dell’intossicazione da botulino
La diagnosi si basa principalmente sull’osservazione clinica dei sintomi e sulla storia alimentare del paziente, supportata da test di laboratorio che rilevano la tossina nel sangue, nelle feci e nei residui alimentari. È fondamentale intervenire tempestivamente con la somministrazione di siero antitossico specifico e terapia di supporto, incluse ventilazione assistita e decontaminazione intestinale.
La prevenzione del botulismo alimentare si fonda su pratiche di conservazione sicure: evitare il consumo di alimenti di dubbia preparazione, sterilizzare adeguatamente le conserve domestiche tramite pastorizzazione, mantenere un pH acido nei prodotti e garantire la catena del freddo. Le conserve industriali, sottoposte a rigorosi controlli, risultano generalmente sicure.
L’epidemia di Monserrato, città situata nella pianura del Campidano e parte della città metropolitana di Cagliari, mette in evidenza l’importanza di queste misure preventive, soprattutto in occasione di eventi pubblici come la “Festa Latina”, che propone specialità latino-americane potenzialmente a rischio se non preparate con rigore igienico. Al momento, i quattro pazienti sono ricoverati tra l’ospedale Brotzu di Cagliari, il Policlinico e il Gemelli di Roma, in attesa di ulteriori aggiornamenti.






